NAPOLI. – “Insigne? A Napoli è sempre stato scomodo, deve capire da grande che vuole fare”. E ancora: “Koulibaly? Io ci sono affezionate, ma arriverà un giorno che dovrà partire”. E per ultimo Mertens. “Se un giocatore vuole andare a fare le marchette in Cina perché viene strapagato questo è un problema suo”. Aurelio De Laurentiis firma la convenzione con cui il San Paolo sarà anche suo per dieci anni e pensa al Napoli del futuro, passando come un treno sui malumori del Napoli di oggi.
In Piazza del Municipio, prima di firmare il contratto con il sindaco de Magistris, il patron azzurro rompe il silenzio su questa prima scomoda parte della stagione del suo Napoli. E comincia da Insigne, spaccando la tregua armata firmata ieri dal giocatore con il suo manager Raiola e il tecnico Ancelotti dopo il gelo per la tribuna di Champions a Genk.
“Non ero al Summit ma il problema di Insigne è che deve capire da grande cosa vuole fare, perché lui ha sempre avuto un atteggiamento di scomodità a Napoli. Io lo capisco e lo proteggo però deve diventare sereno. Questo è un problema suo, non glielo può risolvere Raiola o Ancelotti che di fronte a battute di sfida non lo manda a quel paese solo perché ha 60 anni”. Messaggio chiaro: Insigne sia allineato o imbocchi la porta.
Messaggio ancora più netto per Mertens: “Io non faccio concorrenza alla Cina, ogni giocatore ha un suo valore a seconda di dove gioca e che età ha. Se uno vuole andare a fare le marchette in Cina perché viene strapagato questo è un problema suo”.
Così De Laurentiis commenta la proposta arrivata da Oriente per il folletto belga che a giugno è in scadenza ed è tentato da un triennale da 17 milioni di euro. “Se perché viene strapagato – ha aggiunto – va a vivere due o tre anni di m…, questo è un problema suo nel quale io non posso entrare”, spiegando che Dries può partire quando vuole in una tratativa che potrebbe imbastirsi già a gennaio visto che è in scadenza.
Ma la porta non resterà sprangata per sempre neanche per Koulibaly, anche se qui De Laurentiis soffre: “Io sono affezionato a Koulibaly e non l’ho venduto neanche per 150 milioni, poi arriverà un momento in cui Koulibaly bisognerà venderlo per forza”, spiega il produttore cinematografico che parla sinceramente di un Napoli che non può trattenere a vita, visti i budget a disposizione.
E poi i super campioni li sa trovare, come con Fabian Ruiz: “Secondo voi spendo 30 milioni per uno sconosciuto senza sapere che vale? La porta è sempre aperta e ne troveremo altri”, dice, sapendo che il Real Madrid può sfondare tetti da 80 milioni per il centrocampista che fa impazzire la Spagna.
L’unico blindato è Carlo Ancelotti: “Mai litigato con lui, vorrei prolungasse a lungo”, spiega il patrón azzurro che intanto progetta già il Museo del Napoli e chiede una ripartenza top: “7 gare in 21 giorni? Le vogliamo vincere tutte a cominciare dal Verona”.