Usa 2020: Warren sotto attacco, la “squad” con Sanders

Il senatore Bernie Sanders e la senatrice Elizabeth Warren si abbracciano durante il cuarto dibatitto tv dei candidati presidenziali democratici per Usa 2020. (The New York Times)

WASHINGTON. – Tornato dopo l’infarto più vivace che mai sul palco del quarto dibattito tv in Ohio tra i candidati presidenziali dem, Bernie Sanders incassa il prezioso endorsement non solo di Alexandra Ocasio-Cortez, la nuova star della politica americana, ma anche della sua ‘”quad”: Ilhan Omar e Rashida Tlaib.

Manca solo la meno nota Ayanna Pressley. Si tratta della “squadra” delle nuove deputate dem, diventate simbolo della diversità demografica di una più giovane generazione politica e della lotta per audaci politiche progressiste, come il Green New deal.

Un gruppo di “pasionarie” capace di spostare milioni di voti, soprattutto tra i millennials. Col rischio, per il senatore, di essere associato indissolubilmente da Trump con la parte più radicale del partito. Ma il socialista Sanders, profeta di una “rivoluzione”, non sembra preoccupato e attende l’investitura sabato prossimo, in un comizio a New York.

Il senatore del Vermont mette così a segno un grande colpo dopo il calo nei sondaggi che lo ha relegato alla terza posizione e i crescenti interrogativi sulla sua età e sulle sue condizioni di salute, soprattutto dopo il recente attacco di cuore. Invece lui, che con i suoi 78 anni è il candidato più anziano, resiste in piedi per tre ore.

“Sono in forma, mi sento bene”, risponde dalla tribuna del dibattito in Ohio, ringraziando i suoi rivali “dal profondo del cuore” per i loro auguri e promettendo una “campagna vigorosa in tutto il Paese”.

A fare le spese di questo endorsement sarà Elizabeth Warren, che finora ha sempre giocato in tandem con il collega dividendo la base e sostanzialmente la piattaforma elettorale radicale.

Nelle ultime settimane pero’ la senatrice l’aveva superato nei sondaggi diventando la frontrunner insieme a Joe Biden. E ieri sera i candidati più moderati, tra cui il sindaco di South Bend Pete Buttigieg e la senatrice Ami Klobuchar, entrambi in evidenza, hanno deciso di attaccare lei risparmiando l’ex vicepresidente.

La Warren è stata messa in evidente difficoltà per aver glissato la domanda se aumenterà le tasse per la sua proposta di Medicare for all, la sanità pubblica per tutti. Persino Sanders l’ha criticata velatamente: “penso che sia appropriato riconoscere che le tasse saliranno”. La Warren è poi finita nel mirino insieme a Sanders per le sue ricette economiche, in particolare per la tassa sui ricchi e la proposta di spezzare i grandi monopoli della Silicon Valley.

“Difendete i miliardari”, si è difesa, ma i rivali hanno spiegato che il suo non é l’unico approccio contro l’iniquità. Diversi i duelli con scintille. Tra Biden e la Warren sull’eredità di Obama. Tra Buttigieg e il deputato Beto O’Rourke sulle armi. Tra la senatrice Kamala Harris e la Warren sulla rimozione dell’account di Trump su Twitter.

Ma niente di memorabile. Nessuno, ne’ gli intervistatori ne’ i rivali, ha infierito sui potenziali conflitti di interesse di Joe Biden e del figlio Hunter in Ucraina. L’ex vicepresidente si è limitato a difendere l’operato suo e del figlio, invitando a concentrarsi sulla corruzione del tycoon. E ha liquidato le preoccupazioni legate ai suoi 76 anni ricordando che “l’età porta saggezza ed esperienza”.

I candidati si sono ritrovati uniti solo nell’ approvare l’indagine di impeachment contro quello che hanno definito “il presidente più corrotto della storia Usa” e nel condannare il tycoon per l’improvviso ritiro delle truppe Usa dalla Siria, “tradendo la fiducia degli alleati curdi” e “minando la credibilità degli Usa nel mondo”.

Il tycoon ha snobbato il dibattito degnandolo di un tweet solo il giorno dopo: “La nostra economia da record si schianterebbe, proprio come nel 1929, se uno qualsiasi di questi clown diventasse presidente!”.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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