In Turchia militari e batteria anti-missile italiani

Cambio della guardia dei militari italiani presenti in Turchia.
Cambio della guardia dei militari italiani presenti in Turchia.

ROMA. – I militari italiani supportano da anni sia la Turchia – nell’ambito della missione Nato ‘Active Fence’ – che i peshmerga curdi nel Kurdistan iracheno. Dopo l’offensiva turca contro i curdi nel nord-est della Siria, i vertici delle forze armate monitorano con attenzione la situazione sul terreno.

Centotrenta militari italiani sono dislocati a Kahramanmaras, in Turchia, con un sistema antimissile nell’ambito della missione Nato ‘Active Fence’. La batteria Samp-T dell’Esercito italiano garantisce la difesa antiaerea ed antimissile delle formazioni terrestri e, all’occorrenza, concorre alla difesa integrata dello spazio aereo.

Il sistema, che fa parte della difesa aerea integrata della Nato, ha il compito di neutralizzare missili balistici provenienti dalla Siria per proteggere il territorio e gli abitanti turchi dell’area di schieramento. Il contingente italiano si integra con il sistema Patriot, messo a disposizione con le stesse finalità dalla Spagna nella vicina città di Adana.

Militari italiani addestrano poi da tempo i peshmerga curdi a contrastare la minaccia dell’Isis nell’ambito della missione ‘Prima Parthica’ ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. Sono al momento circa 350 i militari impiegati, di cui 120 istruttori.

I corsi svolti a favore dei peshmerga sono: formazione basica di fanteria; addestramento all’uso del sistema controcarro Folgore, addestramento all’uso dei mortai e dell’artiglieria, corso per tiratori scelti (snipering), primo soccorso, counter Ied (gli ordigni esplosivi artigianali). Dal 2015 ad oggi gli istruttori italiani hanno addestrato circa 22mila appartenenti alle forze di sicurezza curde.