Arrestati due soci di Giuliani, lo aiutarono in Ucraina

Rudy Giuliani (sinistra) prende il café nel hotel di Trump a Washington con Lev Parnas, lo scorso mese di settembre. (REUTERS/ARAM ROSTON)

WASHINGTON.  Colpo di scena nell’Ucrainagate: due partner di Rudy Giuliani, che hanno aiutato l’avvocato personale di Donald Trump nelle pressioni della Casa Bianca per far indagare i Biden in Ucraina, sono stati arrestati con l’accusa di aver violato la legge sul finanziamento elettorale versando fondi alla campagna del tycoon e a candidati repubblicani.

Le manette sono scattate mentre progettavano di volare a Vienna, alla vigilia delle loro deposizioni alla Camera, dove erano stati convocati come testimoni chiave dell’indagine di impeachment contro il presidente. Invece dovranno presentarsi davanti ad una corte della Virginia.

Si tratta di due imprenditori basati in Florida, Lev Parnas e Igor Fruman, accusati in concorso con altre due persone, Andrei Kukushkin e David Correia, il primo arrestato in California, il secondo per ora irreperibile. Parnas e Kukushkin sono cittadini americani nati in Ucraina, Fruman è un americano nato in Bielorussia mentre Correia è nato negli Usa.

Secondo il capo d’imputazione, i quattro hanno “cospirato per aggirare le leggi federali contro l’influenza straniera usando uno schema per far arrivare soldi stranieri a candidati per cariche statali e federali”, tutti repubblicani.

Parnas e Fruman sono accusati inoltre di aver versato nel 2018 350 mila dollari ad un comitato elettorale pro Trump nascondendosi dietro alla società energetica da loro fondata in Florida, la Global Energy Producers.

Una donazione fatta due giorni dopo aver ricevuto un bonifico di 1,2 milioni di dollari da un conto intestato a Russell Jacobs, un avvocato immobiliare specializzato nell’assistere clienti stranieri che acquistano proprietà in Usa. Si sospetta anche che Parnas e Fruman abbiamo raccolto fondi per un deputato non precisato con lo scopo di far rimuovere l’ambasciatrice Usa a Kiev, Marie Yovanovitch, come poi avvenne. La diplomatica testimonierà domani al Congresso.

Gli arresti e il timore di una condanna potrebbe convincere i due partner di Giuliani a collaborare con la Camera, dove sono già pronti i mandati di comparizione per loro. Entrambi si attivarono come emissari di Giuliani per scoprire informazioni compromettenti sui Biden e per incoraggiare un’indagine contro di loro, mettendo in contatto il legale con l’ex procuratore generale Viktor Shokin e con il suo successore Iuri Lutsenko.

Silenzio per ora da Trump e Giuliani, che sembrano aver accusato il colpo nel pieno di una crisi costituzionale, dopo che la Casa Bianca ha deciso di non collaborare con l’indagine “illegale” della Camera, sperando in un intervento favorevole della Corte suprema, ora a maggioranza conservatrice.

Ma il precedente del Watergate gioca contro mentre anche un sondaggio di Fox News, la tv favorita del tycoon, indica che la maggioranza degli americani è per l’impeachment del presidente. “Fox News non è più al servizio degli Usa. É molto diversa da come era solita essere”, si è lamentato ‘the Donald’.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)