Cena dietro le sbarre, a Bologna osteria in carcere

Osteria Brigata del Pratello
Osteria Brigata del Pratello

BOLOGNA. – Giovedì 10 ottobre aprirà i battenti a Bologna la ‘Brigata del Pratello’, la prima osteria all’interno di un carcere minorile. Un progetto “unico in Europa” che vedrà protagonisti proprio i giovani detenuti del Pratello, nel pieno centro di Bologna: saranno loro, sotto la supervisione di uno chef e di un maitre di sala, a scegliere, preparare e servire i menu.

All’inaugurazione saranno presenti il sindaco Virginio Merola e l’arcivescovo Matteo Zuppi, ma l’invito è stato spedito anche al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Per ragioni di sicurezza non possiamo dirvi se verrà”, spiegano i curatori del progetto, ma dai loro sorrisi sembra trapelare fiducia.

Dietro all’iniziativa c’è il lungo lavoro di attività formative che in questi anni ha coinvolto i ragazzi del Pratello. Laboratori di teatro, lezioni di musica, un orto da coltivare dietro le sbarre e soprattutto la collaborazione con Fomal, che punta a insegnare ai detenuti un lavoro nell’ambito della ristorazione.

L’idea, infatti, è venuta da lì e in pochi mesi si è concretizzata grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Del Monte. Maestro di fornelli è stato e sarà Mirko Gavignani, chef anche del Bologna Calcio e della Fortitudo Basket.

I ragazzi presenteranno menu sempre diversi: “Devono essere capaci di fare tutto, perché una volta fuori sarà questo che chiederà loro il mercato”, spiega Beatrice Draghetti, presidente di Fomal. I primi mesi saranno di rodaggio. Fino a dicembre sono in programma solo tre cene a inviti, poi da gennaio la ‘Brigata’ aprirà in modo più o meno regolare.

Per partecipare alle cene (i coperti sono circa 40-50, con donazione libera per coprire le spese del progetto) sarà necessario registrarsi su un sito dedicato e spedire una copia del proprio documento, prima di ricevere l’ok della direzione del carcere. I ragazzi coinvolti saranno sei a sera (tre in cucina e tre a servire) e nella sala ricavata nell’antico chiostro della struttura non mancheranno anche addetti alla sorveglianza.

Il clima, però, è quello di una grande festa: “Lo facciamo per loro, in modo che i ragazzi quando usciranno da qua potranno entrare nel mondo del lavoro”, sottolinea il direttore del Pratello, Alfonso Paggiarino, “E’ un regalo a tutta la città, abbiamo bisogno che sia un grande successo”, la speranza dell’assessore regionale, Patrizio Bianchi.

(di Federico Del Prete/ANSA)