Turchia avvia trivellazioni in zona licenza Eni-Total

La nave turca Yavuz inviata nel Mediterraneo. (tio.ch)

ROMA. – La Turchia sfida Italia e Francia: nonostante i due paesi avessero nei giorni scorsi espresso la propria preoccupazione per operazioni turche di perforazione ritenute illegali, Ankara ha sciolto le riserve dando il via libera alle attività della nave Yavuz, inviata nel Mediterraneo orientale alla ricerca di idrocarburi al largo di Cipro in una zona concessa in licenza da Nicosia a Eni insieme alla compagnia francese Total, che inizierà “oggi o domani” le sue trivellazioni.

Ad annunciarlo è stato il ministro turco dell’Energia, Fatih Donmez, intervenendo questa mattina a un forum energetico ad Antalya.

Nei giorni scorsi si era riaccesa la tensione nel Mediterraneo orientale, dopo l’invio da parte del governo di Recep Tayyip Erdogan della una nuova nave di perforazione e da Roma e Parigi era arrivata una doppia condanna della mossa di Ankara.

Uno scontro nel quale era intervenuto anche il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che da Atene aveva definito “inaccettabili” le trivellazioni “illegali” turche, avvisando che “nessun Paese può tenere in ostaggio l’Europa”.

Di fronte alla minaccia della nave turca, per l’Italia era scesa in campo la Farnesina che in una nota aveva ribadito la richiesta “di rispettare i diritti sovrani di Cipro e di  astenersi da azioni illegali nell’area”, ricordando che il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea di luglio “ha deciso misure politiche per rispondere alle iniziative turche nel Mediterraneo orientale, in piena solidarietà con Cipro, e di continuare a monitorare la questione”.

Si tratta in sostanza di una linea concordata a Bruxelles: “con i nostri partner – spiegava infatti la nota del ministero degli Esteri – abbiamo scelto un approccio fermo ma graduale e reversibile per creare le condizioni per una riduzione della tensione nel Mediterraneo orientale.

Ci auguriamo sinceramente che questo risultato sia ancora possibile e auspichiamo che la Turchia voglia tornare al più presto a un atteggiamento più costruttivo”. Ma considerato l’annuncio odierno di Ankara l’auspicio non sembra essere stato ascoltato.

E molto dura era stata anche la reazione della Francia, che ha parlato di un “gesto ostile” da parte della Turchia “in violazione della sovranita’ di Cipro e del diritto internazionale”, che potrebbe causare “un’escalation di tensione”. La questione sarà nuovamente all’ordine del giorno nel Consiglio Affari Esteri del prossimo 14 ottobre.

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