Mondiali rugby: Italia in rosso, Sudafrica la strapazza

Il "centre" sudafricano Frans Steyn scappa agli azzurri Tommaso Allan e Callum Braley durante lo scontro con Sudafrica all Shizuoka Stadium Ecopa (AFP / Anne-Christine)

ROMA. – L’Italia scende dal Mondiale di rugby alla fermata prevista, le terza, dove ad aspettarla c’era il Sudafrica. Gli Springboks hanno vinto, come era nelle previsioni ma almeno sull’entità del punteggio, 49-3, ha inciso non poco l’espulsione a inizio ripresa del pilone Andrea Lovotti per una presa al collo su un avversario a fioco fermo.

Una ‘follia’ che “ha ucciso la gara”, come ha sottolineato, “distrutto”, il ct  Conor O’Shea, e ha lasciato gli azzurri in 14 per 37 minuti, cancellando qualsiasi speranza di rimonta, per quanto flebile.

Il programma degli azzurri prevede un’altra tappa, l’ultima partita del girone, sabato 12 ottobre contro i campioni in carica della Nuova Zelanda, con cui l’Italia saluterà il Giappone, magari cercando una prova d’orgoglio. Pensare di battere i mitici All Blacks, unica chance matematica per evitare il ritorno a casa, e’ infatti davvero proibitivo.

“Sono distrutto, per i ragazzi e per tutta la squadra – ha commentato O’Shea – Il Sudafrica è stato più forte. Sapevamo che per vincere tutto sarebbe dovuto andare per il meglio per noi e sul 17-3, in avvio di ripresa, avremmo potuto porre loro qualche dubbio se avessimo segnato. Non so cosa sia passato per la testa di Andrea ma so che è devastato per quanto è accaduto”.

Già nel primo tempo, peraltro, l’Italia ha faticato contro una squadra potente nel fisico e abile nel gioco, patendo anche in apertura un doppio infortunio al pilone destro, con Ferrari sostituito da Riccioni il quale a sua volta ha dovuto lasciare il posto a Quaglio.

Nel frattempo gli Springboks erano già sul 10-3, frutto di una meta di Kolbe trasformata da Pollard, di un piazzato dello stesso Pollard e di un altro di Allan, che alla fine saranno gli unici punti dell’Italia.

La nazionale ha sofferto la grande fisicità degli avversari, concedendo troppi falli e commettendo troppi errori che hanno portato alla seconda meta avversaria prima dell’intervallo.

L’inizio ripresa ha dato qualche segnale confortante ma l’azione fallosa di Lovotti ha spento qualsiasi sogno e il Sudafrica non ha fatto sconti, segnando altre cinque mete.

“Abbiamo lavorato molto per questa partita – ha affermato il ct -. I ragazzi hanno avuto un atteggiamento molto positivo, non hanno mai smesso di lottare ma il Sudafrica ha dimostrato una volta di più di essere una grande squadra. Con l’inferiorità numerica nella ripresa, è stato un peccato non aver potuto dimostrare cosa potevamo fare veramente. Ci attende la Nuova Zelanda, vogliamo onorare la Coppa del Mondo sino alla fine”.

Amare parole sono venute anche da Sergio Parisse: “Avevamo iniziato bene la ripresa e riducendo le distanze avremmo messo qualche dubbio al Sudafrica – ha dichiarato il capitano -, Lovotti ha capito subito di aver commesso un grave errore. Mi dispiace per Andrea, è ovviamente il più dispiaciuto di tutti, è terribile per lui e per la squadra quanto è successo ma imparerà da quello che è capitato. Ora – ha concluso – pensiamo alla Nuova Zelanda, sarà una gara ancora più impegnativa”.