Moto, Marquez non cambia: “Anche a Buriram per vincere”

Marquez sul circuito di Buriram nel 2018, quando vinse la gara. (Marca)

ROMA.  – “Aspettatevi il solito Marc”. Il “metodo Marquez” non cambia in Thailandia, anche se è la gara che gli può regalare l’ottavo mondiale. “Cercherò di approcciarla nel modo consueto, sapendo che è speciale – ha detto lo spagnolo della Honda a Buriram – ma anche che se non sarà qui avrò altre quattro possibilità”.

Nessuna tattica conservativa, promette: “Proverò a spingere dall’inizio alla fine, con l’obiettivo di preparare al meglio il weekend e lottare per la vittoria”. Al campione della Honda basterà conquistare 2 punti in più di Andrea Dovizioso per agguantare il quarto titolo consecutivo della MotoGp.

Il meteo (è prevista pioggia sia in prova che in gara) è la variabile che potrebbe inserire un elemento di incertezza in un fine settimana il cui finale sembra già scritto.

“É un circuito con un tracciato non semplice, nel 2018 sono andato bene fin dall’inizio – ha aggiunto Marquez, vincitore un anno fa – ma perdevo parecchio nei due rettilinei principali. Quest’anno abbiamo un motore più potente e quindi quel problema dovrebbe essere risolto, magari però faticherò in altri punti. Poi sembra che potremo avere prove e gara bagnate. Questa la mia stagione migliore? Se guardiamo ai numeri, quella del 2014 è stata superiore. Ma per costanza e per il livello attuale della categoria, direi di sì”.

“Qui nel 2018 fu una gara strana, poteva succedere qualsiasi cosa negli ultimi tre giri – ha ricordato Andrea Dovizioso – Quest’anno dovremo valutare l’aderenza delle gomme, che sono un po’ diverse. E dovrebbero essere diverse le condizioni meteo. Ora è prematuro fare previsioni”.

Quanto alla stagione Ducati “noi ora siamo concentrati per capire dove e come migliorare, piuttosto che sul mondiale, che ormai è praticamente finito. In alcune piste, con certe gomme e certi livelli di aderenza, siamo riusciti a lottare, in altre no. Ma non sono preoccupato, finché non scenderemo in pista non possiamo fare valutazioni”.

“Ad Aragon sul giro secco la Yamaha non era male, ma in gara con la nostra moto abbiamo dovuto usare per forza la dura al posteriore, una scelta dagli esiti un po’ imprevedibili – ha ammesso Valentino Rossi – É stata una gara difficile perché già dopo 7-8 giri ero in difficoltà con l’aderenza ed ho dovuto rallentare. L’anno scorso qui sono partito dalla prima fila, anche se alt traguardo sono arrivato quarto”.

Rossi ha poi ufficializzato una importante novità per il 2020: dopo sei anni il suo capotecnico alla Yamaha non sarà più Silvano Galbusera, ma il catalano David Munoz, ora al fianco di Nicolò Bulega nello Sky Racing team. Nel 2018 ha vinto il titolo Moto2 con Francesco Bagnaia.

“Con il team volevamo provare qualcosa di nuovo per cercare miglioramenti. David non ha esperienza in MotoGP, ma è giovane, ha belle idee” ha spiegato Rossi.