Hong Kong impone il bando delle maschere ai cortei

Manifestanti di Hong Kong si coprono il viso con mascherine d' infiermere, antilacrimogeni e del personaggio "Anonymous", tra le altre, per non farsi riconoscere dalle autoritá. (Polisblog)

PECHINO. – Dopo il grave ferimento, l’accusa di ribellione e assalto alle forze dell’ordine: Tsang Chi-kin, lo studente 18enne ferito al torace nelle proteste di martedì da un colpo sparato dalla polizia, dovrà difendersi con altre sei persone del “suo gruppo” alla Sha Tin Court di Hong Kong.

L’incriminazione formale fatta dalla polizia è maturata alla vigilia del bando che la governatrice Carrie Lam si appresta a varare sull’uso delle maschere nelle proteste pubbliche, come giro di vite al movimento pro-democrazia che da quasi 4 mesi sta mettendo a soqquadro la città. Secondo il South China Morning Post, la mossa vuole scoraggiare le manifestazioni grazie alla legislazione d’emergenza del febbraio 1922, nel pieno periodo coloniale, e delle successive integrazioni.

Domani, alla fine della riunione straordinaria del governo, il quotidiano prevede che la Lam faccia l’annuncio se saranno risolti gli ultimi dettagli legali per consentire l’applicazione immediata della disposizione, scavalcando il parlamento che potrebbe solo in seconda battuta apportare improbabili modifiche (o la bocciatura) vista la solida maggioranza pro-Pechino.

Gli attivisti hanno finora usato nelle proteste le maschere per sfuggire all’identificazione, partendo dalle più semplici e arrivando alle più sofisticate contro i lacrimogeni. Il kit di ordinanza include gli elmetti gialli da cantiere e l’acqua contro gli spray al peperoncino.

I deputati pro-Pechino hanno iniziato da martedì, sulla scia dei durissimi scontri del primo ottobre e del giorno dei 70 anni della fondazione della Repubblica popolare cinese, a sollecitare la Lam all’adozione delle leggi speciali per stroncare le proteste.

Una posizione sposata poi dalle associazioni di polizia che lamentano “uno scenario simile a quello di una guerra”: martedì gli agenti hanno lanciato circa 1.400 cariche con il lancio di lacrimogeni, un record riferito a un singolo giorno.

Tsang, il cui avvocato ha definito “fuori luogo” la citazione del pomeriggio in tribunale, resta al Queen Elizabeth Hospital dopo l’intervento d’urgenza ed è fuori pericolo, in condizioni stabili.

Il flash mob in suo favore si è ripetuto per tutta la giornata, con la polizia, tornata a usare i lacrimogeni, sempre nel mirino per i duri metodi seguiti e inaspriti su base pianificata, secondo alcune indiscrezioni di stampa, alla vigilia delle manifestazioni di martedì. In serata, le proteste si sono avute in almeno una dozzina di distretti tra cui Tai Koo, Sha Tin, Yuen Long e Tai Po.

Le turbolenze stanno piegando l’economia e spingendo alla cancellazione di importanti eventi dopo gli Open di Tennis femminili. Ora è toccato alla gara ciclistica Cyclothon e al Wine and Dine Festival, un appuntamento annuale tra i più attesi: “decisione non facile da prendere”, ha commentato il presidente dell’Hong Kong Tourism Board, Pang Yiu-kai.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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