Cinema: Joker punta all’Oscar, ma è allerta negli Usa

In questa foto della Warner Bros. Pictures, Joaquin Phoenix in una scena del film "Joker".
In questa foto della Warner Bros. Pictures, Joaquin Phoenix in una scena del film "Joker". (Niko Tavernise/Warner Bros. Pictures via AP)

ROMA. – Una risata incontrollabile e dolorosa, riflesso di una malattia mentale e di un disagio emotivo, tenuti ai margini, che nessuno vuole vedere. E’ uno dei segni con i quali Joaquin Phoenix connota la sua straordinaria interpretazione in Joker di Todd Phillips, intensa rilettura in chiave sociale della storia delle origini del ‘supercattivo’ nemico di Batman, nato sui fumetti Dc Comics.

Il film, che all’ultima Mostra del Cinema di Venezia ha conquistato il Leone d’oro, arriva nelle sale italiane il 3 ottobre in 800 copie con Warner Bros. Il giorno dopo (anteprime a parte) debutta negli Usa, dove è stato investito negli ultimi giorni da furiose polemiche. Il dibattito è nato dopo i rilievi di qualche critico, secondo cui Joker offrirebbe un ritratto troppo benevolo del protagonista, risultando, per alcuni, addirittura, un implicito incitamento alla violenza.

Le controversie hanno acquistato attenzione dopo che cinque famiglie delle vittime di Aurora (la strage del 2012 compiuta dall’allora 24enne James Holmes in un multiplex durante una proiezione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno, terzo capitolo della trilogia su Batman di Christopher Nolan), in una lettera al’ad della Warner, Ann Sarnoff, avevano espresso preoccupazioni legate al film, chiedendo alla major di compiere azioni concrete per contribuire a “costruire comunità più sicure e con meno pistole”.

La Warner ha risposto prontamente che “né il personaggio di finzione Joker, né il film sono un endorsement a qualunque tipo di violenza del mondo reale”. Intanto però il cinema di Aurora in Colorado, teatro della strage del 2012, ha annunciato che non proietterà il film e alcune grandi catene di sale vieteranno l’ingresso a chi si presenterà a vedere Joker, truccato, con la maschera, o con il costume del personaggio.

Inoltre l’esercito Usa, pur non avendo notizie di minacce reali, come ha confermato l’Fbi, ma basandosi su alcuni post in una chat sul dark web (la parte più nascosta di internet), ha emanato un bollettino nel quale avverte gli uomini in servizio sul rischio nei cinema di possibili eventi violenti legati al film.

Per lo stesso motivo, in particolare, la polizia di New York e quella di Los Angeles, prevedono, scrive Hollywood Reporter, un dispiegamento di agenti nelle sale. Il clamore, comunque, non sembra scoraggiare il pubblico, visto che sulla base delle prevendite, Joker nel primo weekend si avvierebbe ad incassare oltre 80 milioni di dollari.

Sembra invece più difficile il percorso del film agli Oscar, nonostante la prova eccelsa di Phoenix, che mescola rabbia e fragilità, riflessa anche da un corpo magrissimo. Joker mette in scena la cronaca del viaggio verso la perdita di controllo che compie Arthur Fleck, 40enne affetto da problemi psichiatrici, che in una Gotham City, sporca, violenta e indifferente, lavora come ‘uomo sandwich’ vestito da clown.

Arthur, che ancora vive con una madre dai molti segreti (Frances Conroy), sogna di diventare un grande comico, come il suo idolo, conduttore di un famoso talk show, Murray Franklin, interpretato da Robert De Niro, che in un gioco di metacinema impersona un ruolo molto vicino a quello di Jerry Lewis in Re Per una notte.

Fleck vorrebbe amore e successo, ma rimedia ingiustizie, rifiuti e umiliazioni, fino a quando lo squilibrio lo porta a ‘perdersi’ nella sua maschera e nella violenza. Todd Phillips si libera dagli stereotipi del genere, mescolando omaggio al cinema (da Chaplin a Scorsese) dramma sociale, thriller metropolitano e un tocco di commedia nerissima.

“Non so perché le persone siano turbate dal fatto che qui la violenza abbia conseguenze come nel mondo reale, io sarei molto più turbato se non ci fossero state. In quel caso sarebbe stata una vera glorificazione della violenza” ha spiegato il regista all’Abc. Mentre per Joaquin Phoenix il film, pur nella ricerca del massimo realismo, “mantiene alcuni elementi del mito di Batman e del suo mondo. Ho trovato fosse un modo brillante di raccontare questa storia”. (ANSA).

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