Mondiali atletica: Tamberi salta in finale

Tamberi salta l'altezza dei 2,33 al terzo tentativo. (ANSA)

DOHA. – Gran bel pomeriggio per i colori azzurri al Khalifa Stadium di Doha, nella quinta giornata di gare dei Mondiali di atletica. Davide Re e Gianmarco Tamberi regalano emozioni su pista e pedane: il quattrocentista ligure corre senza difficoltà in un eccellente 45.08, vince la sua batteria, e guadagna l’ammissione alla semifinale di domani sera; il saltatore in alto marchigiano valica 2,29 nelle qualificazioni, e viene promosso alla finale di venerdì será (ore 19,15 italiane).

Nella gara di Tamberi è eliminato il 21enne Stefano Sottile, la cui progressione di gara non va oltre i  2,26 (tre errori a 2,29). Promosse alle semifinali dei 400hs Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso, mentre non passa il turno Linda Olivieri. Eliminati anche i siepisti Yohanes Chiappinelli e Osama Zoghlami, autori comunque di prove più che dignitose.

Nell’alto l’esperienza di Tamberi vince sulla vitalità di Sottile. Infatti un azzurro vola alla finale mondiale, ed è Tamberi, che supera al terzo tentativo a disposizione i 2,29 e si piazza al decimo posto della graduatoria combinata dei due gruppi in pedana.

Il terzo tentativo a 2,29 è invece fatale al 21enne piemontese, anche se molto vicino al successo (l’azione di richiamo delle gambe è tardiva, e l’asticella finisce al suolo). Tamberi apre invece senza difficoltà a 2,17, e prosegue privo di tentennamenti cinque centimetri più su. A 2,26, arriva il primo fallo, seguito dal salto da bandiera bianca. A 2,29, il momento della verità: il marchigiano sbaglia due volte, ed è sulla strada dell’eliminazione, prima della reazione del campione che lo proietta nella finale mondiale.

Un particolare: due anni fa, con la stessa misura, finì fuori dai primi 12 al mondo. Sono in tanti a non farcela: tra i più celebri, Bondarenko, Przyblko, Ghazal, Tobe, Thomas. Ma ci sono nomi di rilievo anche tra coloro che salutano felici: Barshim, Ivanyuk, Starc, Nedasekau. Con loro, anche “Gimbo”, per una finale aperta a ogni risultato.

“Per prima cosa voglio dire che Sottile ha fatto una gara da applausi anche se è stato eliminato – dice Tamberi -. La mia gara  la sentivo tantissimo, e non vedevo l’ora di scendere in pedana. Praticamente era la mia prima prova della stagione, e nel riscaldamento mi sentivo da dio: avevo un’adrenalina incredibile dentro, e infatti non riesco a stare fermo nemmeno adesso. Durante la gara mi sentivo bene e ora sono veramente sul pezzo: se non avessi saltato i 2,29 mi sarei dato qualche scappellotto”.

“Oggi dovevo tirare fuori gli attributi, che è la cosa più importante in questo sport – dice ancora -. É stato un anno tribolato. Sono venuto a Doha sapendo che ho lavorato tantissimo, e se va bene qui la mia stagione avrà risvolti positivi: non conta andare bene durante la stagione, e fare male al Mondiale”.

E a proposito di gente che sta bene: Davide Re è nella forma della vita. Una batteria sontuosa, la sua, per facilità di corsa, distribuzione, e decontrazione nel rettilineo conclusivo. Vittoria in 45.08 su Fred Kerley (45.19), che se in effetti lo lascia fare nei metri conclusivi, di contro guarda con un pizzico di meraviglia quella maglia azzurra che gli sfila via sulla destra e taglia il traguardo.

Per l’azzurro, la consapevolezza di non aver speso particolari energie per la promozione diretta. L’impressione è che ci sia margine, per la semifinale di domani, quando però bisognerà correre forte, probabilmente dalle parti del record italiano, o anche sotto, per guadagnare un accesso alla finale che sarebbe davvero storico: mai un italiano è riuscito ad entrare tra gli otto nella rassegna iridata.

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