Trump furioso, si teme per la talpa dell’Ucrainagate

Adam Schiff capo della Comissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti. (Reuters)

WASHINGTON. – Donald Trump lancia la caccia alla talpe che l’hanno trascinato nell’Ucrainagate ed evoca l’arresto per tradimento di Adam Schiff, il presidente dem della commissione intelligence della Camera che sovrintende all’indagine sull’impeachment, pronta ad entrare nel vivo questa settimana con i primi interrogatori.

Il tycoon pretende su Twitter di incontrare non solo il suo accusatore, “che ha presentato informazioni di seconda e terza mano” riferendo della sua telefonata al presidente ucraino per far indagare i Biden “in modo totalmente inaccurato e fraudolento”, ma anche “la persona che ha dato ilegalmente queste informazioni”.

“Questa persona stava spiando il presidente Usa? Grandi conseguenze!”, ha minacciato, dopo che nei giorni scorsi aveva paventato le pena di morte per spie del genere, facendo tremare i funzionari della Casa Bianca.

Affermazioni che hanno allarmato i legali della talpa, un agente della Cia che ha denunciato il commander in chief avvalendosi della legge a tutela dei whistleblower, gli informatori che segnalano crimini nell’amministrazione dove lavorano.

I suoi avvocati hanno scritto al capo della National Intelligence e al Congresso manifestando preoccupazione per la sicurezza del loro cliente, accresciuta anche da una taglia di 50 mila dollari per la sua identificazione offerta da alcune persone, pare due attivisti di destra.

Secondo la Cbs, la talpa sarebbe già sotto protezione federale ma i suoi legali hanno smentito, alimentando un giallo sul significato del loro apprezzamento per il sostegno all’attivazione di “appropriate risorse” per garantire la sicurezza dello 007.

Trump ha suggerito anche che Schiff dovrebbe essere arrestato per tradimento per avergli attribuito in Congresso dichiarazioni “inventate”. Il capo della commissione Intelligence aveva paragonato il tycoon ad un “boss mafioso” in seguito alla pubblicazione della sua telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al quale chiedeva come “favore” di indagare i Biden dopo avergli ricordato ciò che avevano fatto gli Usa per Kiev, senza adeguata reciprocità.

Intanto l’indagine per impeachment procede spedita. La talpa verrà sentita “presto”, ha annunciato Schiff, mentre nei prossimi giorni sono previste almeno due testimonianze, di cui una potenzialmente chiave: mercoledì l’ex ambasciatrice Usa a Kiev Marie Yovanovich, cacciata da Trump, e giovedì l’inviato speciale americano in Ucraina Kurt Volker, prima testa a cadere nell’Ucrainagate.

Il diplomatico, dimessosi dopo che il suo nome era comparso nella denuncia come tramite tra un consigliere di Zelensky e Rudy Giuliani, l’avvocato personale del tycoon, intende chiarire la propria posizione e potrebbe mettere in serio imbarazzo il presidente.

Entro venerdì invece, quando concluderà la sua visita di quattro giorni in Italia, il segretario di Stato Mike Pompeo dovrà consegnare al Congresso tutti i documenti relativi all’interazione di Trump con Zelensky. Se non lo farà, rischia un’accusa di ostruzione alla giustizia.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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