Disoccupazione a minimi 8 anni ma tanti fuori mercato

ROMA. –  Il mercato del lavoro compie un altro passo avanti ad agosto, anzi due, con un tasso di disoccupazione, che scende ad un livello che non si vedeva da quasi 8 anni, e quello di disoccupazione giovanile ai minimi addirittura dal 2010.

Una buona notizia, con la conferma di una tendenza già in atto nei mesi precedenti oscurata però in parte da un altro dato, quello sull’aumento degli inattivi, ovvero di coloro che un lavoro non ce l’hanno e non lo stanno cercando. Il numero degli occupati resta così stabile senza crescere.

In particolare, in base ai dati Istat, ad agosto il tasso di disoccupazione è stato del 9,5% (-0,3 punti percentuali su luglio) e al minimo dal novembre 2011 e la disoccupazione giovanile è scesa al 27,1% il tasso più basso  da agosto 2010.

Sul fronte degli occupati il mese non registra variazioni, con 23 milioni e 400 mila unità al lavoro. Si registra un aumento tra gli ultracinquantenni (+34 mila) ed un calo nelle altre classi d’età, in particolare tra i 15-24enni (-23 mila).

Guardando al tipo di occupazione, c’è una crescita dei dipendenti, soprattutto permanenti (+27 mila); diminuiscono invece gli indipendenti (-33 mila).  Quanto al tasso di occupazione resta al massimi storici, già toccati nei mesi scorsi (59,2%).

La disoccupazione si mantiene così per il quarto mese consecutivo sotto la soglia del 10%. Il calo tocca sia le donne che gli uomini. Il numero delle persone in cerca si attesta a 2 milioni 452 mila. Il numero complessivo degli inattivi è in aumento di 73 mila unità (+0,6%) con il tasso di inattività  che sale al 34,5% (+0,2 punti percentuali). Il fenomeno è accentuato tra i giovani.

Tra i 15-24enni  infatti, ad agosto il numero dei disoccupati è sceso di 37 mila unità (-8,3%) ma anche quello degli occupati: -23 mila unità nel mese (-2,1%). Nel mese infatti 59 mila ragazzi che sono usciti dal mercato del lavoro diventando inattivi.

“Il calo della disoccupazione nel nostro Paese è ormai un trend consolidato. I risultati delle politiche messe in campo dal M5S stanno rendendo più stabile il lavoro”, commenta la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo che guarda ora al capitolo delle politiche attive.

“Dobbiamo ancora operare con maggior forza sui giovani e gli inattivi, oltreché sulla qualità del lavoro”.  Una linea condivisa anche dalle parti sociali che guardano alla prossima manovra.

“Quella dei giovani che non cercano lavoro è una delle questioni da affrontare come Paese, serve un grande piano giovani”, dice il presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia  mentre Confcommercio sostiene che “la decisa riduzione, rilevata nell’ultimo anno delle persone in cerca di occupazione, trova ampia motivazione nei cambiamenti demografici”.

E se per la Uil è visibile l’effetto delle politiche introdotte dal decreto Dignità la Cisl chiede “Il rilancio degli investimenti, il taglio delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione, lo sblocco dei cantieri ed un piano di assunzioni nel pubblico impiego, insieme al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in scadenza per le aree di crisi complesse”.

(di Monica Paternesi/ANSA)

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