Allerta ghiacciaio, il fronte accelera a 90 centimetri al giorno

Ghiacciaio Planpincieux
Ghiacciaio Planpincieux. (ANSA/AP Photo/Antonio Calanni)

COURMAYEUR (AOSTA). – Un primo significativo distacco del Ghiaccio Planpincieux, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, potrebbe verificarsi entro alcuni giorni, ma senza conseguenze. Non si tratterebbe infatti del maxi-crollo da 250 mila metri cubi paventato da martedì scorso, che rischierebbe di invadere una parte della strada comunale della sottostante Val Ferret, ma di un blocco più piccolo, grande il 10 per cento della massa totale, oggi in forte accelerazione fino a 90 centimetri al giorno.

Questa novità è emersa dai dati trasmessi dal radar ‘Lisa’ e dal sistema di monitoraggio fotogrammetrico puntati sulla massa di ghiaccio in bilico sulla parete delle Grandes Jorasses. L’attenzione del Comune di Courmayeur e della Regione Valle d’Aosta resta alta, ma anche il Governo Conte sta seguendo da vicino l’evolversi dell’allerta.

In attesa della visita del Premier, che ha annunciato l’intenzione di effettuare un sopralluogo, oggi il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha lanciato, ad Aosta, la proposta di creare nella regione alpina un “laboratorio sui cambiamenti climatici”: “la natura che ci circonda qui, nella sua straordinaria bellezza e nella sua straordinaria complessità non è ordinaria”, ha spiegato.

Intanto a Courmayeur prosegue il lavoro di osservazione e di elaborazione dei dati da parte dei tecnici della Regione e della Fondazione Montagna sicura che ha consentito nelle ultime ore di individuare un blocco frontale di 27 mila metri cubi che sembra essersi separato dalla restante massa e scivola sempre più velocemente, spinto dall’acqua sottostante.

Gli altri due settori del ghiacciaio continuano a scendere, ma più lentamente: 30 centimetri al giorno per quello centrale e 15 centimetri per la ‘coda’. L’accelerazione di un ‘piccolo’ fronte del ghiacciaio Planpincieux, la cui caduta “è probabile nei prossimi giorni o settimane”, non cambia però lo scenario dell’allerta per il blocco di ghiaccio più consistente che continua a muoversi a velocità costante, secondo Fabrizio Troilo, glaciologo della Fondazione Montagna sicura.

“L’accelerazione di questo blocco più piccolo non ci cambia nulla”, ha aggiunto, perché “non allevia se non marginalmente il carico dei 250 mila metri cubi che continuano a scendere a velocità costante”.

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