Ciclismo, Trentin: “L’argento mondiale resta amaro”

Il danese Mads Petersen batte Trentin all'arrivo. (fanpage.it)

ROMA. – La notte non ha mitigato la delusione di Matteo Trentin per quell’oro trasformatosi in metallo meno prezioso a pochi metri dal traguardo della prova in linea dei Mondiali di ciclismo in Yorkshire.

“La medaglia d’argento è ancora amara il giorno dopo, come una mela verde che non è diventata rossa – si è rammaricato l’azzurro, bruciato nella volata dal danese Mads Pedersen – Ci sono state parecchie imperfezioni sul percorso, ci siamo giocati una maglia iridata che purtroppo non è arrivata. Era tanto che non si vedeva un’Italia così determinata, è stato merito di Davide (il ct Cassani, ndr) che è riuscito a creare una squadra così unita”.

“Sono orgoglioso della mia nazionale, hanno corso per vincere e il capitano Trentin è stato superlativo” gli ha risposto Cassani, che sportivamente ha riconosciuto i meriti del vincitore: “Pedersen ha dimostrato di essere più forte. Resta l’amarezza perché speravamo di vincere. Grazie a Matteo ed ai suoi compagni. Ci riproveremo l’anno prossimo”.

Quando, però, Trentin potrebbe non essere della partita “perché – ha spiegato lui stesso – sarà un Mondiale per scalatori. Prenoto la rivincita in Belgio tra due anni”.

“Il giro finale è stato sicuramente all’altezza del Mondiale – ha aggiunto, tornando alla gara di ieri – ma ci sono state tante imperfezioni sul circuito iniziale e su come è stata cambiata la corsa all’ultimo momento e tante altre cose”.

“Alla fine – ha concluso il corridore azzurro – però la corsa è corsa e ci siamo giocati una maglia iridata che purtroppo non è arrivata. Con il tempo, quando avrò digerito questo boccone amaro, riuscirò anche ad essere felice della mia prestazione e di come è andata tutta l’Italia. Era un po’ che non si vedeva un’Italia così unita, compatta e forte. Il merito – ha ripetuto Trentin – va a Davide che è riuscito ad istaurare nel gruppo una mentalità vincente di squadra con la esse maiuscola”.

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