Papa Francesco confessa: “Mi sento assediato, pregate per me”

Papa Francesco sale la scaletta dell'aereo che lo porterà in viaggio pastorale in Africa.
Papa Francesco sale la scaletta dell'aereo che lo porterà in viaggio pastorale in Africa. (EPA/VATICAN MEDIA HANDOUT)

CITTA’ DEL VATICANO. – “Vi chiedo di pregare per me”: Papa Francesco lo dice alla fine di ogni incontro, che sia una udienza o un Angelus. Da qualche tempo ha anche aggiunto: “Ne ho davvero bisogno”. Una sorta di “elemosina”, questa richiesta di preghiera, come lui stesso ha detto nell’incontro con i Gesuiti nel recente viaggio in Africa, ai quali ha spiegato anche il perché.

“È importante che la gente preghi per il Papa e per le sue intenzioni. Il Papa è tentato, è molto assediato: solo la preghiera del suo popolo può liberarlo”. A riferire le parole del pontefice, di questi incontri a porte chiuse, è su Civiltà Cattolica il direttore padre Antonio Spadaro.

“Quando Pietro era imprigionato, la Chiesa ha pregato incessantemente per lui. Se la Chiesa prega per il Papa, questo è una grazia. Io davvero – dice Francesco – sento continuamente il bisogno di chiedere l’elemosina della preghiera”.

Una vera e propria confessione che rivela quanto il Papa sia consapevole di avere ‘nemici’ anche in casa. La riforma, la scelta della Chiesa in uscita, la lotta ai privilegi, la predilezione per gli ultimi e tra loro i migranti, e ora anche il Sinodo sull’Amazzonia: tutti terreni in cui si scatena il ‘fuoco amico’.

Nei colloqui con i confratelli gesuiti del Mozambico e del Madagascar, Papa Francesco si è lasciato anche ad altre confidenze: “Non c’è alcuna magia nell’essere eletto Papa. Il conclave non funziona per magia”, ha detto spiegando: “L’elezione a Papa non mi ha convertito di colpo, in modo da rendermi meno peccatore di prima. Io sono e resto un peccatore. Per questo mi confesso ogni due settimane”.

Il colloquio ha abbracciato tematiche a trecentosessanta gradi, dalla xenofobia al clericalismo, dall’attenzione al clima alla necessità di evitare sempre il proselitismo, buono solo per una squadra di calcio – ha scherzato -, e comunque più consono ad altri mondi come le aziende commerciali o la politica.

“L’identità stessa della Chiesa – ha detto al proposito Papa Francesco – è evangelizzare. Purtroppo, però, non solamente nelle sètte, ma anche all’interno della Chiesa cattolica ci sono gruppi fondamentalisti. Sottolineano il proselitismo più che l’evangelizzazione”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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