Mattarella sul Colle dell’Infinito: “Grati a Leopardi”

Il Presidente Sergio Mattarella a Recanati,al Centro Nazionale Studi Leopardiani,in occasione del bicentenario della stesura de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi .
Il Presidente Sergio Mattarella a Recanati,al Centro Nazionale Studi Leopardiani,in occasione del bicentenario della stesura de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi . (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

RECANATI (MACERATA). – L’Orto delle Monache sulla sommità dell'”ermo” Colle dell’Infinito a Recanati, dove Giacomo Leopardi pensò e compose l’idillio 200 anni fa, riqualificato e riaperto dal Fai con supporto di istituzioni pubbliche e private.

E’ una vera e propria ‘visita guidata’ nella poesia più famosa e amata della lingua italiana il nuovo percorso leopardiano, che comprende anche una parte immersiva multimediale nel Centro Nazionale di Studi Leopardiani.

Una ‘guida’ letta, interpretata e approfondita con un racconto in cinque atti affidato alle voci di Lella Costa e Massimo Popolizio; ma anche affidata a immagini, installazioni interattive con il contributo di studiosi per raccontare in modo semplice e coinvolgente quei versi senza tempo scritti nel 1819.

Un evento suggellato dalla partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla figlia Laura, e del ministro di Beni culturali e Turismo Dario Franceschini che hanno poi visitato anche Palazzo Leopardi, accompagnati dal conte Vanni Leopardi e da sua figlia Olimpia, negli ambienti che hanno fatto da cornice all’infanzia e alla gioventù del poeta.

Nella biblioteca, Mattarella ha potuto ammirare la Bibbia Poliglotta, con cui Giacomo apprese il greco e l’ebraico, senza l’aiuto dei precettori, per comparazione dal latino. Mattarella ha espresso “riconoscenza grande” per Leopardi “perché non si limita alla suggestione che ciascuno avverte quando si è catturati dalla lettura” delle sue opere, ma propone anche “riflessioni” sulla società.

Come un paio di frasi dallo Zibaldone che il capo dello Stato ha citato a memoria: “il fine della società è il bene comune” e la “società contiene il principio di unità”, parole “belle e attualissime”. E ha voluto ringraziare il Fai per l’ennesima iniziativa di “straordinario valore”.

Un’iniziativa, nata nel 2017 tra Fai Marche, Comune di Recanati, Centro nazionale studi leopardiani e Centro mondiale della poesia “Giacomo Leopardi”, per la valorizzazione dell’Orto delle Monache da anni in stato di abbandono e inaccessibile. Ma al risultato finale hanno contribuito anche il Mibact, con fondi per il consolidamento del colle, il Comune di Recanati, la Regione Marche, la generosità di alcuni privati: Tod’s, Gruppo Gabrielli e iGuzzini Illuminazione.

Ora, grazie al progetto donato dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone, il luogo in cui Leopardi si rifugiava nella solitudine e nel silenzio per comporre i suoi versi, pensare alle “morte stagioni e la presente e viva”, vicino alla casa paterna, torna di quiete e meditazione, punteggiato da cipressi, alberi da frutto, ortaggi, fiori e filari di vite. Da domani sarà aperto gratuitamente ai cittadini di Recanati per tre giorni, poi sarà accessibile con regolare biglietto.

(dell’inviato Daniele Carotti/ANSA)

 

 

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