“San Siro non va più bene”, ecco stadio-svolta per Milano

I due piani di costruzione del nuevo stadio rimasti in gara: Popoulus e Sportium. (Oggi Notizie)

MILANO. – Uno stadio per svoltare. Meazza addio, Inter e Milan proseguono con forza sulla strada per un nuovo impianto. La presentazione dei due progetti rimasti in corsa, quelli di Populous e Manica/Sportium, è la dimostrazione che i club fanno davvero sul serio.

E l’idea di salutare San Siro non è mai stata una certezza come oggi. “Non va più bene, ha fatto il suo tempo”, l’esordio del presidente rossonero, Paolo Scaroni, durante la presentazione dei progetti.

“La ristrutturazione cambierebbe l’identità dell’attuale stadio”, ha spiegato l’ad dell’Inter, Alessandro Antonello. Il nuovo stadio inizia a prendere forma, con una decisione sui progetti che sarà presa nelle prossime settimane.

“Dobbiamo avere un progetto immerso nella realtà dei milanesi, un progetto per Milano e i cittadini, non solo per i tifosi e chi va allo stadio”, ha aggiunto il dirigente nerazzurro.

Tanti i temi caldi, a partire dall’aumento del prezzo dei biglietti che allarma molti. “Ci sarà grande variabilità dei prezzi, con biglietti popolari o meno popolari. Ci aspettiamo maggior ingressi da biglietti corporate e un maggior numero di spettatori”, la spiegazione di Scaroni.

Che poi risponde anche agli allarmi dei cittadini: “Sentiremo le opinioni non solo degli abbonati ma anche della cittadinanza. Il nuovo stadio farà 60% meno rumore e i residenti saranno più contenti”.

Sulle tempistiche, il primo passaggio è quello del 10 ottobre, entro cui il Comune dovrà decidere sull’eventuale pubblico interesse per quanto riguarda lo stadio. Il primo di diversi step, con l’obiettivo chiaro: “Ci sono i tempi tecnici per arrivare pronti alle Olimpiadi 2026. Una volta approvato dall’amministrazione, la costruzione impegnerà un massimo di 36 mesi”, ha spiegato Antonello.

Il tema nei rapporti con il Comune riguarda anche le volumetrie (“se scenderanno bisognerà valutare se il progetto sarà economicamente sostenibile”), ma l’interesse è quello di rimanere comunque nella stessa zona (“è la scelta migliore, altre opzioni le valuteremo ma sempre a Milano”).

I costi saranno finanziati “con equity e project financing”, ha spiegato Scaroni. Tutto quello che sarà costruito sarà “di proprietà del Comune”, con i club che chiederanno una concessione per 90 anni.

“Per i naming rights è ancora presto. Dobbiamo portare avanti un percorso per il futuro, che rappresenti la nuova generazione dei tifosi dell’Inter e del Milan”, ha aggiunto l’ad rossonero Gazidis.

Ora partirà il percorso in Comune, con le prime commissioni, e il sindaco, Giuseppe Sala, che non ha voluto commentare i progetti, lascia la palla al Consiglio, spiegando che “le richieste dei club eccedono quello che è il nostro standard espresso nel Piano di governo del territorio (Pgt).

Sostengono  che la legge sugli stadi dice che si può raddoppiare, ma questa legge non supera la politica locale che deve dare il suo consenso. Voglio che sia il consiglio comunale a definire la possibilità di un nuovo stadio”.

Lo scontro politico è già cominciato. “Sono contrario al fronte cittadino di Forza Italia che non vuole il progetto del nuovo stadio. Il presidente si esprimerà”, ha detto Adriano Galliani, senatore di Forza Italia ed ex ad del Milan.

“Abbattere lo stadio di San Siro per me è un delitto, un oltraggio alla storia sportiva italiana e mondiale”, le parole del leader della Lega Matteo Salvini.

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