S&P: Italia cenerentola della casa, prezzi ancora giù

Un annuncio d'affitto appeso al portone di un negozio. (Investireoggi.it)

MILANO.  Le difficoltà dell’economia europea si riverberano anche sul mercato immobiliare, la cui crescita è destinata a perdere smalto sia nel 2019 che nel 2020, nonostante la politica ultraespansiva della Bce abbassi sempre più il costo dei mutui.

Ma se nel Vecchio Continente i prezzi delle case continueranno a salire, anche se a passo più lento, così non sarà in Italia, unico Paese europeo tra i dieci sotto la lente di S&P in cui (Brexit permettendo) gli immobili perderanno valore.

La fotografia scattata dall’agenzia di rating sul nostro Paese non è delle più confortanti: “la stagnazione económica prolunga la contrazione dei prezzi delle abitazioni”, per i quali è atteso “un ulteriore calo” dello 0,9% quest’anno e dello 0,4% nel 2020.

Pesa il rallentamento nella creazione dei posti di lavori e il peggioramento delle “prospettive di reddito” delle famiglie, che già ha contribuito alla flessione dello 0,8% annuo nel primo trimestre e dello 0,5% a dicembre.

Il quadro è però a macchia di leopardo, con “le vecchie abitazioni e le abitazioni situate nelle regioni meridionali” che si svalutano più velocemente, mentre i prezzi delle “nuove abitazioni sono in aumento dalla fine del 2017”, così come danno segnali di ripresa i valori delle “regioni più dinamiche del nord industriale, come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.

L’esempio più brillante è quello di Milano, che a luglio ha visto i prezzi crescere del 4% a fronte del calo del 2% di Napoli e del 4% di Palermo.

Una mano alla domanda di case, e quindi ai prezzi, la darà  l’ “accessibilità economica” delle abitazioni, i cui prezzi “non erano così convenienti da inizio 2002”, sulla base dei rapporti tra prezzo-reddito e prezzo-affitto, attualmente “inferiori di circa il 10% -15% rispetto alla media ventennale”.

Per chi ne ha la possibilità è un buon momento per acquistare. Anche perché i tassi di interesse sono sui minimi storici, grazie al calo dello spread e alle misure di stimolo volute da Mario Draghi.