Amazzonia: Bolsonaro ha un piano segreto per costruire

Donne indigeni fanno il bagno in un fiume nella foresta dell'Amazzonia. (Altervista)

SAN PAOLO. – Jair Bolsonaro sta preparando un piano segreto per lo sviluppo dell’Amazzonia. E prevede la costruzione di una centrale idroelettrica, l’estensione della rete autostradale nonchè lo spostamento di popolazione nella regione.

Il piano nel dettaglio è contenuto in documenti confidenziali che le Forze Armate hanno avuto il compito di preparare, con dettagli poi però trapelati e rivelati da “The Intercept”, il sito del giornalista americano Glenn Greenwald che ha avuto accesso a registrazioni di riunioni ufficiali proprio sull’iniziativa.

Stando al materiale preso in visione da Intercept, l’obiettivo dell’operazione è quello di riaffermare la sovranità del Brasile sul suo territorio, contro anche un presunto rischio di penetrazione da parte della Cina.

Non sarà un caso quindi  che l’iniziativa sia stata denominata “Barone di Rio Branc”’, com’è noto il personaggio storico Josè Paranhos, ovvero colui che è considerato il padre della diplomazia brasiliana, ricordato per aver consolidato i confini del paese all’inizio del secolo scorso.

L’altro obiettivo del piano sarebbe poi garantire il controllo statale dei territori amazzonici e rilanciare la loro crescita economica, resistendo a quello che il governo considera come pressioni interne ed esterne -da parte di ambientalisti, governi esteri e la Chiesa cattolica- per una internazionalizzazione della foresta pluviale e la minaccia di una “invasione” di immigrati cinesi nelle zone di frontiera.

Secondo i responsabili del governo, le cosiddette popolazioni tradizionali – cioé le comunità indigene – rappresentano un ostacolo per lo sviluppo della regione.

L’iniziativa è stata presentata in una serie di riunioni a porte chiuse da alti ufficiali militari, i quali hanno illustrato la loro convinzione che la Cina promuove migrazioni verso regioni di frontiera che considera strategiche, come “sul confine con la Siberia, dove oggi ci sono più cinesi che cosacchi”, cosicchè l’auspicio è ad  “agire per evitare che lo stesso problema arrivi qui”.

Oltre al timore di un”invasione’ cinese, l’iniziativa sembra inoltre riprendere un’altra preoccupazione già espressa da Bolsonaro, ossia l’esistenza di un presunto “piano delle tre A” (Ande-Amazzonia-Atlantico) il cui obiettivo sarebbe la creazione di un “corridoio ambientale” dalla cordigliera delle Ande alla costa orientale dell’America del Sud, che comprometterebbe la sovranità del Brasile sulla sua parte di foresta amazzonica.

Il piano, scrive The Intercept, “prevede incentivi per grandi lavori pubblici che attraggano popolazioni non indigene di altri regioni del paese, perché si stabiliscano in Amazzonia”, fra i quali una centrale idroelettrica e un ponte sul Rio delle Amazzoni nello Stato de Parà -che già detiene il record di deforestazione nel paese- e l’estensione fino alla frontiera con il Suriname dell’autostada BR-163, che attraversa il Brasile dal Rio Grande do Sul fino al Parà.