Berlino stanzia 100 miliardi entro il 2030 per il clima

Una manifestazione a difesa del clima a Berlino, durante la giornata mondiale di protesta "Friday por Future" indotta dall'attivista svedese Greta Thunberg. (Ranorama)

BERLINO. – La Germania di Angela Merkel mette sul piatto 100 miliardi di euro entro il 2030 (54 entro il 2023) per riconvertire l’economia nel segno della sostenibilità.

L’atteso pacchetto salva-clima di Berlino ha finalmente visto la luce dopo settimane di trattative serrate e 18 ore di liti ininterrotte nella coalizione di governo, complicate da una pressione mediatica senza precedenti, con la capitale tedesca assediata dalla più grande manifestazione per il clima mai vista finora.

L’obiettivo è diminuire le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e diventare ‘neutrali’ dal punto di vista climatico entro il 2050, ha annunciato la cancelliera in conferenza stampa dopo la maratona negoziale tra la sua Unione e i socialdemocratici che formano la Grosse Koalition.

Per raggiungere questi propositi ambiziosi però il pareggio di bilancio non verrà toccato. Le misure saranno sostenute senza fare nuovi debiti, sebbene si annunci per il futuro l’introduzione di green-bond all’interno di una strategia che punta a fare della Germania un centro della finanza verde.

La formula studiata a Berlino prevede dissuasione e compensazione, per spingere i cittadini verso un settore scoraggiandone un altro. La misura più importante del pacchetto, a detta del ministro delle Finanze Olaf Scholz, è quella che prevede l’introduzione di un prezzo per la produzione di gas serra nei settori della mobilità e della riqualificazione energetica degli edifici, secondo il principio che “chi più inquina più paga”.

Il prezzo sarà calcolato con il sistema dei certificati di emissioni e crescerà in modo progressivo nell’arco dei prossimi anni a partire dal 2021. Riguardo alla mobilità, il governo prevede un aumento graduale della benzina e del diesel, dai 3 ai 10-15 centesimi al litro entro il 2026. Di contro saranno alzate le detrazioni fiscali sul carburante dei pendolari, in modo da compensare gli svantaggi dell’aumento della benzina, e saranno ridotte le tasse sul consumo di energía elettrica green.

Sul fronte della riqualificazione energetica degli edifici saranno incentivate le rottamazioni, in particolare delle caldaie a gasolio. Una loro sostituzione sarà sostenuta con incentivi del 40% dei costi. Ma a partire dal 2025 ne sarà vietata l’installazione, perché considerate di notevole impatto ambientale per la produzione di CO2.

Come annunciato nei giorni scorsi, l’Iva sui biglietti aerei sarà aumentata, mentre sarà tagliata quella sui treni. Nuovo impulso infine sarà dato alle energie rinnovabili, che entro il 2030 dovranno raggiungere il 65% della produzione totale.

Dopo la presentazione del pacchetto, critiche sono piovute comunque dai movimenti ambientalisti, che ritengono le misure insufficienti. “Uno scandalo, non un passo avanti”, lo hanno definito da Fridays for Future, mentre la co-leader dei verdi tedeschi Annalena Baerbock ha parlato di un’opportunità storica sprecata: “Il prezzo per la CO2 è ridicolo e arriva troppo tardi”.

“Ma la politica è fare quello che è possibile”, aveva avvertito Merkel anticipando le critiche.

(di Uski Audino/ANSA)

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