Sciamano “guerriero” in viaggio contro Putin

Lo sciamano yakuti "guerriero" Alexander Gabyshev, durante il suo percorso verso Mosca. (Il Giornale)

MOSCA. – A piedi. Dalla Jacuzia, Siberia profonda, fino al Cremlino, nel cuore di Mosca, per cacciare Vladimir Putin. Bene, ora ripetere tutto, dal principio. Sì, una follia, non c’è altro modo di definirla. Ma è la missione di Alexander Gabyshev, sedicente sciamano “guerriero” in viaggio – dice – “per conto di Dio”.

Perché Putin, sostiene, è “un demone” e va sconfitto. Una teoria alquanto bizzarra ma, evidentemente, anche attraente dato che al suo seguito ora viaggiano una dozzina di seguaci. “Alla fine – minaccia – saremo un esercito, vedrete”.

La Russia non è avara di storie surreali, come d’altra parte testimonia la sua ricca letteratura, che da Gogol a Bulgakov ha regalato al mondo racconti ai confini della realtà. E dunque la realtà a modo suo si adatta. Gabyshev, 50 anni, laureato in storia con un passato da eremita nei boschi in seguito alla morte della moglie, un bel giorno si è messo in marcia, da solo, con questa bella idea in testa.

Ora è circa all’altezza di Irkutsk. Nel corso del suo cammino ne ha già creato delle belle: ai confini con la Buryatia altri sciamani locali hanno cercato di bloccarlo e a Ulan-Ude, quando già aveva fatto proseliti, le autorità gli hanno confiscato due mezzi di trasporto, usati dalla ‘carovana’ per portare le masserizie.

Gli agenti hanno anche arrestato per 15 giorni il suo luogotenente – l’ex camionista Raven – suscitando le proteste della popolazione locale, già infuriata col Cremlino perché le elezioni comunali sono state vinte dal putiniano di ferro Igor Shutenkov (grazie ai brogli, dicono). Non male per uno che non parla quasi mai, se non per mormorare preghiere nella lingua oscura degli sciamani yakuti.

“Ho sentito la chiamata di Dio e sono partito”, ha però spiegato alla testata Znak in una rara intervista. “Per voi che non credete, è difficile da comprendere”. “Mi ha detto di cacciare Putin e le parole di Dio non si mettono in discussione: lui non è un uomo, è un demone, la Bestia”.

Gabyshev sa che la sua missione non sarà “semplice” ma lui d’altra parte è uno “sciamano guerriero”. Dio poi ha previsto tutto e, col tempo, gli sta fornendo compagni di lotta. “Alle porte di Mosca, saremo un esercito, e cacceremo il demone”. L’ora X, secondo i calcoli, scatterà nel 2021.

“Tutto avverrà velocemente, ci saranno nuove elezioni e un nuovo presidente sarà eletto. Poi cambieremo la costituzione: senza il demone tutto è possibile, siamo una nazione saggia, ricca d’intelligenza”.

E questo è quanto. Il piano è di percorrere 15-17 chilometri al giorno, accamparsi, svegliarsi, procedere di nuovo. Ci sono delle regole di comportamento per far parte della brigata – essenzialmente cooperare e rispettare tutti – ma chiunque può entrare e uscire dal gruppo quando vuole. Al resto ci pensa Dio.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)