Rogo in scuola coranica in Liberia, strage di bambini

La gente aspetta l'inizio delle preghiere in una mezquita a Monrovia, dopo che un incendio rase al suolo una scuola. |Reuters)

IL CAIRO. – Sorpresi nel sonno dalle fiamme, che in poco tempo hanno avvolto l’intero edificio bloccando ogni via di fuga. Così almeno 26 bambini e ragazzi, e due loro insegnanti, sono morti la scorsa notte nel dormitorio di una scuola coranica accanto ad una moschea in un sobborgo di Monrovia, capitale della Liberia.

Soltanto l’Imam e due studenti si sono salvati, ma sono ricoverati in ospedale in condizioni gravi.

Le vittime avevano dai 10 anni in su. Le cause dell’incendio non sono ancora state accertate. Una fonte di polizia ha parlato di un corto circuito. Ma il presidente George Weah, che ha visitato il luogo dell’accaduto, ha detto che le indagini sono ancora in corso.

“É triste – ha detto Weah ai giornalisti – quando un singolo cittadino muore. Ma tanto più lo è quando a morire sono bambini, potenziali leader, che aspiravano ad un futuro migliore e prospero”.

Era da poco passata la mezzanotte nel sobborgo di Paynesville, una decina di chilometri ad est di Monrovia, quando si è sprigionato l’incendio. Il pastore Emmanuel Herbert, di una vicina chiesa pentecostale, ha detto alla Bbc di essere statosvegliato dal rumore delle fiamme che consumavano l’edificio.

“Quando ho guardato dalla finestra – ricorda – ho visto il fuoco che bruciava tutto. Ma non ho potuto fare niente perché c’era una sola entrata, che era bloccata”. Sembra infatti che non ci fossero uscite di sicurezza e che alle finestre fossero state applicate delle sbarre per impedire ai ladri di entrare.

Diversi residenti hanno detto di aver cercato di intervenire, portando acqua come potevano. Una lotta impari con le fiamme, che è durata anche quando sono arrivati i pompieri. L’incendio è continuato infatti per ore.

Alle prime luci dell’alba la portata della tragedia è apparsa in tutta la sua evidenza, mentre i soccorritori, con tute e mascherine bianche, portavano fuori i corpi delle vittime avvolti in sacchi di plastica. Tutto intorno si era formata una folla di parenti e di residenti, dalla quale si sentivano pianti e lamenti, mentre le ambulanze si facevano largo a fatica.

Sul suo profilo Twitter George Weah ha porto le condoglianze “alle famiglie in lutto e all’intera comunità islamica”, che rappresenta circa il 15 per cento in questo Paese dell’Africa occidentale a maggioranza cristiana.

“Prego – ha scritto ancora Weah – per le famiglie dei bambini morti. Questo è un momento difficile per i loro parenti e per tutta la Liberia”.

(di Alberto Zanconato/ANSA)

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