Whirlpool vende sede Napoli a Prs ma non licenzia

Assamblea di lavoratori allo stabilimento Whirlpool di Napoli. (Panorama)

ROMA.  – Il piano di incentivi da 17 milioni di euro messo in campo dallo scorso governo non è bastato a convincere Whirlpool a restare a Napoli. L’azienda ha annunciato durante un incontro al Mise che lo stabilimento verrà ceduto e che il compratore è già stato individuato.

Ad acquistare la sede napoletana, dove attualmente i circa 400 lavoratori presenti producono lavatrici, sarà la società Passive Refrigeration Solutions S.A. (Prs) che si occupa, invece, di container refrigerati.

La procedura di vendita partirà già domani e si dovrebbe concludere entro la fine di ottobre.

La neo sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde (M5S), presente al tavolo, ha definito la decisione dell’azienda come “una grave scorrettezza da parte della multinazionale nei confronti sia del Governo che dei lavoratori”.

Anche il vice capo di gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, ha espresso “ferma contrarietà” alla decisione unilaterale dell’azienda sottolineando che il governo “non può accettare il comportamento dei vertici della Whirlpool, che hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per individuare una soluzione condivisa finalizzata a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei lavoratori del sito di Napoli”.

L’azienda, dal canto suo, cerca di rassicurare gli animi garantendo che Prs “ha elaborato un progetto di riconversione” e che “la nuova missione sarà in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali”.

I circa duecento lavoratori riuniti in presidio davanti al ministero hanno però mostrato sin da subito una certa agitazione e non sono mancati attimi di tensione legati proprio alla noticia della cessione.

I sindacati parlano di una decisione offensiva e inaccettabile da parte dell’azienda, chiedono al neo ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, di convocare un nuovo tavolo per far rispettare l’accordo firmato allo stesso Mise meno di un anno fa (il 25 ottobre del 218) e si dicono pronti a scioperare.

“Domani ci sarà un’assemblea a Napoli sulla conferma del blocco dei cancelli e dopodomani una riunione dei delegati di tutti gli stabilimenti in Italia che decideranno data e appuntamento dello sciopero o degli scioperi nazionali”, ha riferito Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale Fiom, spiegando che si tratta di una decisione unitaria di Fiom, Fim e Uilm.

(di Maria Chiara Furlò/ANSA)

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