Calcio: Barella salva brutta Inter, solo pari con Slavia

Lukaku in mezzo a tre difensori dello Slavia Praga. (El Comercio)

MILANO.  – Otto minuti possono sembrare lunghissimi, e nel calcio in effetti a volte lo sono. Lo dimostra per l’ennesima volta l’Inter che, nella nuova era di Conte, non voleva più essere pazza ma pazza lo è ancora, eccome.

In fondo non basta cancellare un inno per far scomparire un modo di vivere. Come l’anno scorso, i nerazzurri si ritrovano a Dover inseguire all’esordio in casa in Champions League, ma questa volta, contro un avversario inferiore rispetto al Tottenham di un anno fa, il miracolo non riesce: non basta il gol di Barella nel recupero extralarge, con lo Slavia Praga finisce 1-1.

Tutt’altro che l’inizio che ci si aspettava in Europa, soprattutto davanti al patron Zhang Jindong e a pochi giorni dal derby con il Milan.

Colpa di una prestazione decisamente sottotono, con la squadra di Conte ingabbiata dai volenterosi cechi che hanno fino agli ultimi istanti cullato il colpaccio a San Siro. Una gara in cui fin dai primi minuti i nerazzurri hanno faticato a trovare spazi e idee di gioco, anche a causa delle difficoltà fisiche di Lukaku (alle prese con il mal di schiena) e di un Lautaro Martinez in affanno.

Non è bastata la solita partita solida di Sensi e l’ingresso volenteroso di Barella, troppi i giocatori interisti che hanno reso sotto le aspettative. Così a far festa alla fine sono comunque i biancorossi, spinti dagli oltre 2.500 tifosi arrivati a San Siro.

Nel primo tempo i nerazzurri sprecano le poche occasioni che riescono a costruire, sugli sviluppi di calci piazzati con i colpi di testa De Vrij e D’Ambrosio che non inquadrano lo specchio.  Lukaku fatica a liberarsi delle marcature, Lautaro si vede poco al di là di un tiro a lato.

A inizio ripresa, dopo un ottima punizione di Sensi deviata da Kolar non trova il tap-in vincente.  Conte richiama in panchina un dolorante Candreva e fa debuttare Lazaro. Lo Slavia Praga fa girare palla e si affaccia più volte dalle parti di Handanovic. Al 12′ un entrata ruvida di Asamoah su Traoré gli costa l’ammonizione, l’arbitro Buquet ricontrolla le immagini alla Var e conferma il giallo. L’Inter fatica a trovare spazi.

Al 18′ Skriniar prova l’incursione personale, procede palla al piede fino a metà campo per poi perderla malamente. La difesa è scoperta e arriva subito il gol dello Slavia: tiro ravvicinato di Zeleny, miracolo di Handanovic che respinge ma nulla può sul tap-in di Olayinka. L’Inter subisce il colpo, perde lucidità e fatica a contenere gli ospiti caricati dal vantaggio.

Masopust potrebbe raddoppiare ma da dentro l’aria calcia alto. Conte vede il momento di difficoltà, richiama Brozovic mai in partita, lento e sufficiente e inserisce Barella. Fuori anche Lautaro, ammonito e nervoso, per Politano.

I problemi dell’Inter però non si risolvono. D’Ambrosio sbaglia troppo, Skriniar e De Vrij insicuri, Lazaro ha ancora da lavorare e Lukaku resta isolato, poco coinvolto e partecipe.

L’annuncio degli otto minuti di recupero da parte dello speaker rivitalizza l’Inter che guadagna un calcio di punizione dal limite: Sensi colpisce la traversa, Barella si avventa sul pallone e calcia al volo segnando l’1-1.

Al settimo minuto di recupero, con l’Inter all’arrembaggio caricata dalla bolgia di San Siro, Kolar con colpo di reni devia il colpo di testa di Lukaku quasi a botta sicura ma in fuorigioco. L’Inter esce dal campo a testa bassa, quasi come dopo una sconfitta, mentre lo Slavia Praga resta a lungo in campo a festeggiare con i propri tifosi.

Il cammino in Champions per l’Inter ora è ancora più in salita. Non si può più sbagliare: il Barcellona incombe.

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