Nuova sfida di Bebe Vio “in gara anche nella sciabola”

La campionessa paralimpica mondiale di scherma ed Oro a Rio, Bebe Vio.(milenio.com)

ROMA. – L’ultima sfida di Bebe Vio parte come il sole dall’Oriente: è in Corea, l’azzurra paralimpica, mentre racconta al telefono all’ANSA la nuova frontiera della sua enorme carica agonistica, raddoppiare le gare aggiungendo al fioretto, suo terreno di conquista, l’incognita della sciabola.

“Negli ultimi 5 anni è andata particolarmente bene e, grazie al team pazzesco che mi supporta – spiega l’azzurra oro a Rio 2016 -, sono riuscita a raggiungere grandi risultati. Abbiamo vinto praticamente tutto quello che si poteva vincere nel fioretto individuale e, quasi, anche a squadre. A questo punto avevo bisogno di nuovi stimoli e nuove sfide. Prima tra tutte, cercare l’oro alle paralimpiadi con la mia squadra di fioretto. Ci stiamo lavorando da tre anni e ora siamo qui in Corea per ottenere una medaglia che ci porti a Tokyo 2020”.

Ma l’energia vitale che la caratterizza la spinge a cercare rischi: “Avevo voglia di cimentarmi con una nuova sfida nell’individuale ed ho pensato alla sciabola. Ne ho cominciato a parlare un anno fa, ma tutti me lo sconsigliavano perché la sciabola si tira soprattutto con il polso, e io non ce l’ho, quindi mi dicevano che era impossibile, che non riuscirò mai a fare risultati, che rischierò solo brutte figure. ‘Resta con il fioretto e continua a vincere li, è più sicuro’ era il commento di tutti. Ma io voglio provarci”.

“ Ad una vittoria quasi scontata- aggiunge-  se non addirittura ‘dovuta’ con il fioretto preferisco prendere mazzate e perdere con la sciabola, divertendomi però e godendo della bellezza della scherma, attraverso una sfida che per molti è impossibile. Ho bisogno di combattere, di avere obiettivi sempre più alti e difficili, al limite dell’irrealizzabile, perché questa è la mia vita e la mia ricerca della realizzazione sportiva e della felicità”.

Bebe Vio esordirà nella nuova arma domani nell’individuale di sciabola ai mondiali in programma a Cheongju, in Corea del sud.

“Da qualche giorno sono super agitata e ho una fifa matta. Domani probabilmente le prenderò alla grande, forse non supererò neanche i gironi, ma sono certa che mi divertirò e alla prossima gara vincerò un incontro in più. E a quella successiva ne vincerò ancora un altro, fino ad arrivare all’obiettivo finale, qualificarmi per la paralimpiade di Tokyo 2020 anche con la sciabola. Perché sono sempre più convinta che se sembra impossibile, allora si può fare”.

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