Calo tasse in tre anni. Si studiano freni al contante

Flat Tax
Un volante sulla Flat Tax. (Twitter)

ROMA. – La flat tax non si farà. Ma al suo posto si metterà comunque in campo un piano graduale e triennale di riduzione delle tasse, a partire dalle fasce più deboli.

A chiarire che la misura di bandiera dei gialloverdi è definitivamente tramontata è il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alla sua prima uscita pubblica con una lunga intervista a La Repubblica nella quale traccia la linea del nuovo governo che sarà quello “degli asili nido, del lavoro e degli investimenti verdi”.

In più ci sarà anche un nuovo “patto con gli italiani” per modernizzare il paese e, attraverso digitalizzazione e innovazione, combattere anche l’evasione fiscale.

Il ministro, volato a Helsinki per il primo incontro con i partner Ue, non entra nel dettaglio della prossima manovra: il cantiere si aprirà ufficialmente lunedì, quando Gualtieri incontrerà la sua squadra dopo il giuramento di viceministri e sottosegretari.

Sul tavolo dell’esecutivo ci sono comunque varie proposte messe a punto dalla compagine 5S già durante l’estate, a partire dal dossier sugli incentivi dannosi all’ambiente da aggredire sia in chiave “green new deal” sia per reperire risorse per le nuove priorità: oltre alla sterilizzazione degli aumenti dell’Iva, l’azzeramento delle rette per i nidi, annunciato dal premier Giuseppe Conte nel discorso di insediamento, e la riduzione del cuneo tutto rivolto a rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori.

Una richiesta, quest’ultima, arrivata da tutte le parti sociali già negli incontri voluti da Conte durante l’estate (quando presiedeva il vecchio esecutivo), che sarà probabilmente ribadita dai sindacati nell’appuntamento fissato per il 18 settembre, a poco più di una settimana dalla stesura definitiva della nota di aggiornamento al Def, che farà da cornice alla prossima legge di Bilancio.

Per la riduzione del cuneo si è parlato finora di una dote entro i 5 miliardi, che consentirà di intervenire sulle fasce di reddito più basse (fino ai 26mila euro, attuale tetto per il bonus Irpef degli 80 euro, o, se si riuscirà, alzando l’asticella fino ai 35mila euro).

La formula, però, è ancora tutta da studiare. Si valuta l’opportunità di concentrare in una unica tranche il nuovo ‘sconto’, da far trovare in busta paga magari a luglio, quando già viene erogata la quattordicesima ai pensionati.

Ma va verificata la fattibilità dell’intervento che potrebbe anche agire sulla quota di contributi a carico dei lavoratori anziché sull’Irpef.

Anche le misure anti-evasione sono ancora in fase di valutazione: è probabile che ci si concentri sul contante, dove più facilmente si annidano i ‘furbetti’ del fisco. L’intenzione non sarebbe comunque quella di intervenire agendo sul tetto (attualmente fissato a 3mila euro) ma sull’incentivare l’utilizzo della moneta elettronica e dei pagamenti tracciabili, sulla falsariga degli ecosconti per le ristrutturazioni edilizie (che vengono concesse solo a fronte di pagamenti con bonifici).

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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