Alitalia: ancora almeno un mese per Newco, restano nodi

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La nuova Alitalia stenta a prendere il volo, (Airline Geeks)

ROMA. – Ancora almeno un mese di tempo, forse un mese e mezzo, per sciogliere i nodi rimasti sul tavolo e far decollare la nuova Alitalia.

É questa la tempistica che il Ministero dello sviluppo economico si prepara ad ufficializzare  in vista della scadenza del 15 settembre. Intanto va avanti come sempre il lavoro della cordata e tutti i quattro partner (Fs, Atlantia, Mef e Delta) sono pronti ad entrare nella newco, assicurano fonti finanziarie in merito ad un’ipotetica frenata del Tesoro.

L’indiscrezione di stampa tuttavia preoccupa i sindacati, che hanno già chiesto un incontro al Governo.

Il nodo è il coinvolgimento del Tesoro nell’operazione di cui parla una lettera di Fs che risale a poco prima che il ministro Tria lasciasse via XX settembre: “Il Mef ha in via informale manifestato il proposito di formalizzare il coinvolgimento subito dopo l’eventuale sottoscrizione del Contratto”, recita la missiva riportata dal Messaggero.

Quella che viene definita come una ‘frenata’, però, dagli addetti ai lavori viene considerata solo una tecnicalità. All’articolo 37 del decreto Crescita, diventato legge a fine giugno, infatti, sull’ingresso del Tesoro nella newco, si dice chiaramente che il Mef può sottoscrivere (usando gli interessi sul prestito ponte quantificati in 145 milioni) quote di partecipazione nella nuova società, ma dopo il decreto del Mise che autorizza la cessione degli asset (prima Alitalia deve corrispondere quegli interessi al Mef, entro 60 giorni dal decreto).

Inoltre, l’ex ministro Tria ha sempre ripetuto che l’intervento del Mef è subordinato alla proposta vincolante e al piano industriale.

La questione, tuttavia, preoccupa i sindacati, che per questo hanno chiesto un incontro urgente ai ministri dell’economia, dei trasporti e dello sviluppo economico. “Notizie del genere rischiano di vanificare il grande impegno dei commissari e dei lavoratori”, affermano i segretari Generali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, sottolineando che “non c’è più tempo”, serve al più presto dare vita alla nuova Alitalia “dotandola di un buon piano industriale di investimento”.

Per chiudere il lavoro sul piano industriale, tuttavia, i partner hanno ancora qualche nodo da sciogliere, a partire dalle complicazioni sulla joint venture ‘Blue Skies’, su cui ci sarebbe già un accordo preliminare tra Delta e Air France, che lascerebbe però Alitalia in una posizione minoritaria.

Sul tavolo, poi, ci sono anche l’ultima definizione delle partecipazioni azionarie (Fs e Atlantia dovrebbero avere il 35%, Delta e Tesoro il 15%) e le scelte in materia di governance.

Intanto è partito il confronto tra sindacati ed azienda al Ministero del lavoro sulla richiesta di altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria (fino al 23 marzo 2020) per 1.180 lavoratori. Numeri che i sindacati hanno chiesto di ridurre, mettendo sul tavolo anche il collocamento degli eventuali esuberi a zero ore.

Dai rappresentanti dei lavoratori è stata inoltre espressa preoccupazione perché l’alimentazione del Fondo di solidarietà del trasporto aereo scade il 31 dicembre, impattando quindi su questa cassa. Le parti si sono aggiornate al 23 settembre, giorno in cui si dovrebbe chiudere con o senza un accordo, essendo la scadenza dell’attuale cassa.

Nel frattempo, nei prossimi giorni partiranno dei tavoli tecnici in azienda per analizzare i numeri dei singoli comparti.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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