Condannata la leader anti-Erdogan, nove anni per dei tweet

Ekrem Imamoglu
Il leader del Chp, Ekrem Imamoglu, in un comizio ad Istambul. (Cenital)

ISTANBUL. – Nuovo duro colpo all’opposizione in Turchia. A due mesi e mezzo dalla bruciante sconfitta dell’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan alle comunali di Istanbul, Canan Kaftancioglu, la leader provinciale del Chp e stratega dell’elezione a sindaco di Ekrem Imamoglu, è stata condannata in primo grado a 9 anni e 8 mesi di carcere per una serie di tweet pubblicati tra il 2012 e il 2017.

Messaggi che riguardavano tra l’altro le proteste di Gezi Park e il fallito golpe del 2016 e che lei ha sempre rivendicato nell’ambito della libertà di espressione politica. I reati di cui i giudici di Istanbul l’hanno ritenuta colpevole sono “propaganda terroristica”, “offesa al presidente della Repubblica”, “offesa alla Repubblica turca”, “offesa a un funzionario statale” e “istigazione all’odio”.

La politica di opposizione non andrà in carcere almeno fino alla sentenza d’appello, attesa “entro sei mesi”, perché le condanne per i singoli reati non superano i cinque anni.

Braccio destro di Imamoglu, che stamani era in aula per esprimerle il suo appoggio, la 47enne Kaftancioglu è da mesi nel mirino dei media filo-governativi di Ankara. Secondo il suo partito, il processo ha rappresentato una “vendetta” per “il devastante danno di immagine inflitto al potere” di Erdogan “da questa politica donna”.

A manifestare in suo favore fuori dal palazzo di giustizia di Caglayan c’erano centinaia di persone, tra cui i responsabili del Chp nelle altre 80 province turche. Un segnale del peso politico di questo caso giudiziario, in cui molti vedono una resa dei conti del presidente dopo gli schiaffi presi alle recenti amministrative. “Non camminerai mai da sola”, recitava uno dei tanti manifesti che l’attendevano fuori dal tribunale.

“Credono di poterci intimidire, ma noi continueremo a parlare. Le decisioni non vengono prese in tribunale, ma nel palazzo (presidenziale). Questo processo mirava a punire Istanbul e quelli che hanno fatto vincere il popolo di Istanbul”, ha commentato Kaftancioglu appena fuori dal palazzo di giustizia.

E proprio nel giorno della sua condanna, è diventato virale sul web turco con oltre tre milioni di visualizzazioni su YouTube e condivisioni sui social network un rap di protesta dal titolo ‘Non posso tacere’ (‘Susamam’), che denuncia tra l’altro gli arresti indiscriminati degli oppositori del governo.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)