Manager russo fermato a Napoli per spionaggio, ira Putin

Il manager russo Aleksandr Korshunov
L'alto dirigente della ODK Aleksandr Korshunov. (Il Messagero),

MOSCA. – Intrigo internazionale fra Italia, Russia e Usa. Proprio nel giorno in cui giura il nuovo governo. Aleksandr Korshunov, alto dirigente della ODK (controllata del conglomerato statale russo Rostec) è stato infatti arrestato a Napoli il 30 agosto scorso, su indicazione degli Stati Uniti, per sospetto spionaggio.

La notizia, emersa oggi sui media russi, è stata poi confermata dal ministero degli Esteri di Mosca, che ha assicurato di aver ottenuto “l’accesso consolare” dalle autorità italiane. Il presidente Vladimir Putin in persona è intervenuto sulla vicenda accusando gli Usa di “concorrenza sleale”.

Korshunov, 57 anni, per la ODK – conosciuta all’estero anche con il nome di United Engine Corporation (UEC) – ricopre l’incarico di Responsabile dello Sviluppo Affari e si era recato a Napoli in vacanza, con la moglie.

Stando a quanto riportato dalla testata pietroburghese Fontanka, i sospetti di spionaggio risalgono al periodo 2009-2017 quando, sempre per la ODK, aveva lavorato come direttore marketing e vendite.

I dettagli del caso però non sono ancora del tutto chiari. In serata si è appreso che l’arresto di Korshunov è stato eseguito nel rispetto delle normative Interpol in virtù di una richiesta internazionale classificata come ‘red notice’.

Il manager è stato condotto nel carcere di Poggioreale e l’eventuale rogatoria internazionale ora passa a livello dell’autorità giudiziaria: secondo quanto si apprende da fonti di polizia, infatti, finora è stata data mera esecuzione al provvedimento. Ma è sulle ragioni dell’arresto che la questione si complica.

Secondo quanto riferisce il quotidiano economico Vedomosti, che cita fonti proprie, Korshunov è accusato del furto di documenti di proprietà intellettuale della General Electric, il tutto, pare, nell’interesse del programma russo PD-14.

Ovvero il progetto di creazione di un motore aeronautico destinato al nuovo velivolo russo di medio raggio MC-21.

La ODK si specializza infatti (fra le varie cose) nella progettazione e realizzazione di propulsori per il settore dell’aviazione e dello spazio. Alta tecnologia, insomma. Ed è proprio su questo punto che si è scatenata l’ira di Vladimir Putin.

“Noi – ha tuonato lo zar – sappiamo che l’ODK ha realizzato un nuovo motore. C’è voluto molto tempo per farlo: è il nostro primo prodotto high-tech in 28 anni”. Poi un’informazione molto importante.

“Abbiamo firmato un contratto con una società italiana per delle consulenze, è una pratica naturale in tutto il mondo: è un chiaro lavoro commerciale con partner europei”.

Ed è qui che Putin accusa gli Usa di giocare sporco. “Noi non abbiamo bisogno di rubare nulla. Abbiamo fatto tutto con le nostre mani e con le menti dei nostri specialisti: qui vediamo chiaramente dei tentativi di concorrenza sleale e ciò non rende migliori le relazioni fra noi”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ ANSA)

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