Lagarde ai governi, non fatemi dire Whatever it takes

Banca Centrale Europea
La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte, Germania. (alamy.it)

BRUXELLES. – D’accordo con la política accomodante della Bce, critica con i Governi che non fanno riforme o che non spendono anche se hanno spazio per farlo: la presidente designata della Banca centrale europea, Christine Lagarde, supera con larga maggioranza il test degli eurodeputati e getta le basi della sua politica pronta ad avvicinare Francoforte ai cittadini.

Tanto che, proprio nel loro interesse, evoca la necessità di effettuare un’analisi costi-benefici delle misure non convenzionali prese dalla Bce finora, per essere sicuri che i loro effetti positivi proseguano nel tempo.

E apre alla semplificazione delle regole europee dei conti pubblici, affinché consentano ai Governi di costruire cuscinetti da usare per politiche anticicliche durante i periodi di rallentamento

Con un avvertimento ai policymaker: lavorate e fate il necessario perché non debba pronunciare cose simili al ‘Whatever it takes’ di Draghi.

Lagarde ha prima di tutto appoggiato la linea del presidente in carica: “Le sfide che giustificano l’attuale politica della Bce non sono sparite, l’economia dell’Eurozona affronta rischi nel breve termine collegati a fattori esterni, e l’inflazione resta persistentemente sotto l’obiettivo”, ha detto agli eurodeputati della commissione Econ.

Illustrando poi i tre principi che guideranno la sua azione: impegno a rispettare il mandato della Bce, agilità per affrontare le nuove sfide come il climate change, inclusione per tenere conto dell’opinione di tutti, ovvero non solo dei mercati ma anche dei cittadini, le cui preoccupazioni finora non sono state troppo ascoltate.

“Non voglio parlare agli operatori del mercato, già conoscono benissimo il nostro linguaggio, voglio che siano le persone della zona euro a capire le politiche della Bce, l’impatto, gli effetti negativi, le persone devono sapere cos’è la loro Banca centrale, che sta lavorando mettendo al centro il loro interesse”, ha spiegato.

Per questo, sarà necessario anche studiare cosa hanno prodotto anni di politiche Bce: “L’impatto delle misure non convenzionali, per continuare ad essere positivo, dovrà basarsi su analisi costi-benefici. Bisogna essere vigili”, ha sottolineato, proprio mentre il numero uno di Deutsche Bank, Christian Sewing, metteva in guardia dal lungo periodo i tassi di interesse bassi che “rovinano il sistema finanziario”.

Per Lagarde la Bce deve anche “fare un inventario” delle misure “e riflettere se il quadro di politica monetaria è sufficientemente solido per far fronte alle nuove sfide”, come clima, impatto destabilizzatore dello sviluppo tecnologico, frammentazione dell’ordine multilaterale.

Infine, apre alla revisione delle regole del Patto di stabilità, convinta che vadano semplificate e accompagnate da uno strumento di bilancio comune che abbia funzione di stabilizzazione. L’obiettivo è rafforzare gli incentivi a costruire cuscinetti durante i periodi buoni, da cui attingere durante i periodi di rallentamento.

(di Chiara De Felice/ANSA)

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