Inflazione allo 0,5%, ma la spesa corre il doppio

Spesa
Signore fanno la spesa in un negozio di alimentari. (Il Centro)

ROMA.- L’inflazione ad agosto fa un piccolo passo in avanti, salendo allo 0,5% dallo 0,4% di luglio. Ma la sostanza non cambia. L’Istat parla di un tasso che resta “contenuto” e di un quadro che si conferma “debole”. In línea con un Paese in stagnazione.

La calma piatta dei prezzi è infatti indice di un’economia che non tira. Fin qui il dato generale, se si va a vedere cosa accade al carrello della spesa, ai beni che finiscono nella lista quotidiana degli acquisti, allora qualcosa cambia.

I prezzi degli alimentari, dei prodotti per l’igiene personale e della casa aumentano dell’1,0%, doppiando il tasso complessivo. Un rialzo su cui si rifletterebbero i ritocchi all’insù rilevati per i detersitivi.

Dati che allarmano i consumatori. Intanto un’inflazione allo 0,5% per quanto bassa significa un aggravio dei costi annui sostenuti dalle famiglie di 148 euro, calcola Fedeconsumatori, secondo cui la cifra va sommata alla “stangata” che arriverà in autunno tra spese per la scuola (libri e zaini), tasse (Tari) e bollette (riscaldamento) per un totale di 1.845 euro.

Il Codacons punta il dito contro gli aumenti registrati per gli alimentari (+1,1%), che, stima, per una coppia con due figli si traducono in un plus di 84 euro.

Questo quello che accade anno su anno, invece nel confronto mensile, paragonando agosto a luglio, l’Istituto di statistica rileva un aumento dei prezzi sempre dello 0,5%. Se mezzo punto percentuale è davvero poco nella dinamica tendenziale in quella congiunturale indica una cerca vivacità.

Da imputare, a detta dell’Istat, a “fattori stagionali, legati per lo più alla fiera dei servizi turistici e in particolare dei trasporti”. Insomma, nonostante tutto, “prosegue la stangata vacanze”, lamenta l’Unione nazionale consumatori.

Ecco che guardando alle singole voci si scopre come nell’ultimo mese i biglietti aerei siano lievitati del 31,7%, quelli per i traghetti del 25% e i pacchetti vacanza dell’8,2%.

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