Il sollievo Ue: “Ora più disponibili con l’Italia”

Il premier Giuseppe Conte riceve la Presidente eletta della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a Palazzo Chigi.
Il premier Giuseppe Conte riceve la Presidente eletta della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a Palazzo Chigi. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

BRUXELLES. – Bruxelles tira un primo sospiro di sollievo in attesa che Giuseppe Conte formi il nuovo governo giallo-rosso mandando in soffitta l’esperienza sovranista, con le reazioni soddisfatte del commissario Ue al bilancio uscente Guenther Oettinger, del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e del ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz.

Il commento più entusiasta, che la dice lunga sulle preoccupazioni suscitate dall’esecutivo a trazione leghista tra i partner europei, arriva da Oettinger. E’ trascorsa solo una manciata di ore dall’incarico a Conte che il tedesco si rallegra per lo “sviluppo positivo”.

Ora, afferma, ci si aspetta dall’Italia “un governo pro-europeo”, evidenziando d’altra parte che Bruxelles “è pronta a fare qualsiasi cosa per facilitare il lavoro del governo italiano quando entrerà in carica e per ricompensarlo”. “Ci sarà più spazio per una politica sociale, anche se – avverte – i socialdemocratici sanno bene che il debito illimitato nell’eurozona è un danno”.

Parole che, secondo Matteo Salvini, sono la riprova del complotto di un “governo che nasce a Bruxelles per farmi fuori”, ma che a Roma potrebbero dare ulteriore slancio per la composizione del nuovo esecutivo. Nelle affermazioni di Oettinger c’è infatti la promessa che il governo giallo-rosso avrà vita un po’ più facile quando dovrà mettere mano alla sua difficile legge di bilancio.

Davanti a questa capovolta politica, che riavvicina il grande Paese fondatore agli altri partner dell’Unione, Bruxelles potrebbe infatti allentare al massimo le valvole della flessibilità del Fiscal compact per consentire, oltre ad evitare l’aumento dell’Iva, anche l’attuazione di qualche investimento o politica di rilancio.

E mentre Scholz parla di “una buona notizia per l’Europa”, la futura presidente della Bce, la francese Christine Lagarde, traccia una strada per il dibattito sulle politiche di austerity che verrà, dicendosi favorevole a una revisione delle regole sui paletti per i bilanci nazionali.

Ma alla nuova compagine di governo, se la figura nominata sarà adeguata (continuano a circolare i nomi di Paolo Gentiloni, Roberto Gualtieri e Enzo Moavero) potrebbe andare anche un compenso con un portafogli di rilievo nella Commissione che si insedierà il primo novembre.

Concorrenza, commercio o industria, come domandato da Conte alla presidente eletta Ursula von der Leyen nei loro colloqui. Richieste di fronte alle quali solo una settimana fa nelle cancellerie europee c’era molto scetticismo, e che ora, a seconda di come andranno le cose, è opinione diffusa, potrebbero essere legittimamente soddisfatte.

Anche Juncker, che nei giorni scorsi aveva mantenuto l’aplomb della liturgia istituzionale del ‘no comment’ sulle faccende di politica nazionale, si è lasciato andare, inviando i suoi “più sentiti auguri” a Conte “di riuscire nel suo compito di formare un governo”. Ricordando quanto l’Italia giochi “un ruolo centrale nella famiglia europea”.

“Contiamo sul suo contributo attivo al progetto” dell’Unione, ha indicato il leader, sicuramente pensando alle sfide che stanno di fronte, a partire dalla Brexit, incognita ogni giorno più preoccupante. A rimpiangere l’uscita di scena di Salvini è invece il leader ungherese Viktor Orban, che in una lettera gli scrive “caro Matteo, non ti dimenticheremo mai”.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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