Bolsonaro ci ripensa, sì agli aiuti per l’Amazzonia

Nella foto di 'Agencia un Hercules C-130 sorvola una zona dell'Amazzonia scaricando acqua contro l'incendio..
Nella foto di 'Agencia un Hercules C-130 sorvola una zona dell'Amazzonia scaricando acqua contro l'incendio.. EPA/BRAZIL AIR FORCE

SAN PAOLO. – Dopo il rifiuto stizzito del presidente Jair Bolsonaro, ora il Brasile abbassa i toni riguardo all’offerta di aiuto presentata dal G7 per combattere gli incendi in Amazzonia: la perentoria richiesta di scuse da parte di Emmanuel Macron lanciata da Bolsonaro non è più intesa come condizione per un dialogo sulla questione, mentre il ministero degli Esteri brasiliano ha annunciato di aver accettato una donazione di 10 milioni di sterline (circa 11 milioni di euro) del governo britannico che si aggiungono ad altri 15 milioni di dollari promessi dal Canada.

Resta intera però a Brasilia l’esigenza di rispetto della sovranità delle nazioni amazzoniche, che si riuniranno il prossimo 6 settembre a Leticia, in Colombia, per discutere i termini di una politica comune per la protezione della foresta pluviale.

Cruciale, in questo senso, l’intervento del presidente cileno Sebastian Piñera. Di ritorno da Biarritz, dove era stato invitato al vertice G7, Pinera – che accoglierà a dicembre la conferenza Onu sul cambiamento climatico, Cop 25 – oggi ha fatto tappa a Brasilia dove ha incontrato Bolsonaro, insieme al quale ha annunciato il vertice regionale per affrontare la crisi degli incendi in Amazzonia che aveva portato nei giorni scorsi ad un aspro scontro fra i presidenti di Francia e Brasile.

Sono otto – Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela – le nazioni che fanno parte dell’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica (Octa), ma il governo di Nicolás Maduro non è stato inviato perché riconosciuto come legittimo solo da quello della Bolivia.

E Bolsonaro ha tenuto a puntualizzare che pure la Francia, che possiede nella regione un dipartimento d’oltremare, la Guyana Francese, è stata esclusa dall’incontro. Il leader brasiliano ha ribadito che Macron “ha offeso un presidente democraticamente eletto e in più di una occasione ha messo in dubbio la sovranità dell’Amazzonia”.

Ieri sera, però, il suo portavoce non ha confermato che le scuse richieste all’inquilino dell’Eliseo costituiscano una condizione per accettare aiuti esteri per l’Amazzonia, limitandosi a indicare che “qualsiasi risorsa che venga dall’estero è benvenuta” ma il Brasile considera “essenziale” garantire che “la gestione di queste risorse sia competenza del governo brasiliano”.

Nel frattempo, inoltre, Bolsonaro ha cancellato il commento decisamente irrispettoso e sessista che aveva pubblicato su Facebook riguardo alla moglie di Macron, Brigitte, e che il presidente francese aveva liquidato come “una cosa triste”.

(di Javier Fernandez/ANSA)