Estate: Il business del souvenir “vale” 700 milioni

Un negozio di oggetti religiosi per souvenir a Roma
Un negozio di oggetti religiosi per souvenir a Roma. (Altervista)

MILANO.- Tempo di fine estate e di ritorno a casa dalla vacanze, magari con uno o più regali per amici e parenti. E la Camera di Commercio di Milano ha calcolato quanto ‘vale’ il business del souvenir in Italia: sono circa 18mila le imprese ‘in chiaro’ attive nel settore, con un fatturato complessivo che supera i 700 milioni.

Roma con le sue 1.628 aziende, un decimo di tutta Italia, è prima, seguita da Napoli oltre quota 1.500 e da Milano. Quarta è Venezia con 692 attività e con le sue vetrerie e i merletti tipici ottiene la leadership negli oggetti di artigianato.

Secondo lo studio, Roma domina ovviamente nel commercio di oggetti di culto, arredi sacri e articoli religiosi, mentre Napoli primeggia nella vendita di bomboniere. Milano invece è prima per il commercio di oggetti d’arte (250 imprese su 1.700 attive a livello nazionale).

Ma per business il capoluogo lombardo è primo con 162 milioni (23% nazionale), seguito da Roma con 123 milioni di fatturato, Venezia con 65, Firenze con 46, Napoli con 30 e Torino con 24 milioni.

Le città ‘emergenti’ sono invece Ascoli Piceno (che sale a 41 aziende attive da 37, +11%), Terni (+7%), Cremona, Catanzaro e Monza e Brianza (+6%), Novara e La Spezia (+5%).

“Lo ‘shopping del buon ricordo’, spesso artigianale – commenta Marco Accornero, componente di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – valorizza i simboli del territorio: si tratta di proporre i prodotti legati alla tradizione come cibi tipici, luoghi, strumenti, prodotti di design o abbigliamento, artigianato”.

Non è un lavoro così facile, perché “vanno riproposti innovando e andando incontro a gusti e modalità di fruizione capaci di adattarsi ai luoghi, ai tempi e alle persone”, conclude Accornero.

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