Addio a David Koch, tycoon burattinaio della destra Usa

Davide Koch
Il miliardario David Koch in una delle sue azioni in appoggio alle cause consevatrici. (Telemundo)

NEW YORK. – Miliardario del petrolchimico, grande burattinaio delle cause della destra, paladino dei Tea Party anti-tasse e negazionista del climate change: l’America dice addio a David Koch, tycoon e filantropo libertario, la cui fortuna e le cui profonde convinzioni ideologiche hanno avuto un duraturo effetto sulla politica americana degli ultimi decenni.

Morto a 79 anni di un cancro alla prostata, Koch è stato con il fratello maggiore Charles uno degli uomini più potenti per la politica degli Stati Uniti oltre che uno dei più ricchi: un mecenate che ha lasciato il suo nome inciso su pietra in importanti istituzioni culturali di New York, dal Lincoln Center al Museo di Storia Naturale.

Seduto su una fortuna di 100 miliardi di dollari, ville agli Hamptons, Aspen e Palm Beach, dagli anni ’70 David ha speso somme stratosferiche per contagiare la piazza con idee politiche propizie agli interessi industriali del conglomerato ereditato dal padre Fred: impianti di petrolio, gas, raffinerie, polimeri e fibre.

Per riallineare politica americana, governo e società con le filosofie della libera iniziativa industriale ereditate dal genitore, i Koch avevano fondato il gruppo non profit  ‘Americans for Prosperity’, le cui attività e la cui influenza sono state paragonate a quelle di un partito.

Nelle elezioni del 2016, in cui non appoggiarono Donald Trump perché “non abbastanza libertario”, i fratelli spesero circa 750 milioni di dollari, poco meno del totale messo in campo dal partito repubblicano.

David, il più gregario dei due che nel 1980 si era candidato alla vicepresidenza per il partito libertario ottenendo l’un per cento del voto, aveva comunque partecipato ai festeggiamenti per l’insediamento.

Amato dalle donne (solo a 56 anni aveva messo su familia sposando Julia Flesher, una stilista di moda) e baciato dalla fortuna (nel 1991 è sopravvissuto a un incidente aereo a Los Angeles in cui morirono 34 persone), nel 2018 David Koch si era ritirato dalla vita pubblica citando motivi di salute.

Nell’era Trump gli sforzi dei fratelli avevano intanto in parte cambiato rotta su alcune priorità chiave, dal libero commercio alla tutela dei Dreamers, i clandestini arrivati negli Usa da bambini.

Nei giorni scorsi, dopo una lite pubblica con Trump, un’alleanza trasversale a sorpresa ha visto Charles sulle barricate con George Soros in nome di una nuova politica estera: un nuovo think tank, il Quincy Institute for Responsible Statecraft, promuoverà un approccio al mondo basato sulla diplomazia e la moderazione, non sulle minacce, le sanzioni e le bombe.

(di Alessandra Baldini/ANSA)