Pubblica Amministrazione: tremila vincitori aspettano, scadono liste concorsi

Concorso pubblico
Una delle prove del di concorso pubblico che si sono svolte a Roma del 18 al 20 giugno. (tvnews.it)

ROMA.- Nella Publica Administrazione sono tre mila i vincitori di concorso ancora da assumere, 86 mila gli idonei che sperano. Se per i primi è solo una questione di attesa, prima o poi dovranno essere chiamati, per i secondi la certezza non c’è. Hanno passato le selezioni ma con un punteggio più basso rispetto a chi ha vinto. In altre parole sono ‘soprannumeari’.

Fino allo scorso anno la prassi li voleva se non di diritto comunque di fatto dentro. Ovviamente con attese lunghissime. Chi era in fondo alla lista doveva aspettare l’esaurimento. Con la legge di Bilancio per il 2019 però le cose sono cambiate e le graduatorie di concorsi pubblici non possono più durare in eterno. Quelle che vanno dal 2010 al 2014 scadranno a breve: il 30 settembre.

Una data che rischia di mettere fine al sogno di un posto fisso per tutti gli idonei che risalgono a quel periodo. Appena entrata in vigore, l’ultima manovra ha infatti cancellato i concorsi antecedenti al 2010. E ora ad avere i giorni contati sono quelli del quinquennio successivo.

Non è tutto. Gli elenchi del 2015 resteranno in piedi sino al 31 marzo del prossimo anno, quelli del 2016 fino al 30 settembre del 2020. E ancora, la finestra primaverile farà chiudere le graduatorie approvate nel 2017. Fino a quattro anni di vita sono poi concessi ai concorsi che fanno capo al 2018. Dall’anno in corso invece la validità non potrà superare il triennio.

Queste le tappe per fare piazza pulita delle tradizionali proroghe, a cui ormai la Repubblica era abituata. Prassi che faceva dormire sonni sereni anche agli idonei. Ma quanti sono quelli che perderanno definitivamente la chance tra poco più di un mese? Ad oggi non c’è una statistica ufficiale che offre nero su bianco il conto preciso.

Quello che possiamo sapere è riportato sul sito del ministero della P.a, nel portale web dedicato al monitoraggio delle graduatorie. Secondo quei numeri, innanzitutto, le amministrazioni devono regolarizzare 3.079 vincitori, solo dopo si può passare agli 86.462 idonei.

Con una clausola, prevista sempre nella scorsa finanziaria, quelli che risalgono agli anni 2010-2013 devono essere sottoposti a un “esame colloquio” e a una formazione obbligatoria.

Il monitoraggio si rifà a quanto comunicato dalle stesse amministrazioni. E finora quelle registrate sono solo poco più di duemila. L’esercito degli idonei potrebbe essere quindi ancora più esteso. A loro difesa si schiera il Comitato XXVII Ottobre, nato proprio per rappresentare chi pende dai ‘listoni’ pubblici.

Il presidente del Comitato Alessio Mercanti invita a non sottovalutare il potenziale di questo bacino in un momento in cui dalla P.a stanno fuggendo in tanti. Tutti coloro che agganciano i requisiti della Legge Fornero o di Quota 100. Circa 250 mila persone sono quest’anno.

“Se non si procederà ad una ulteriore proroga di tutte le graduatorie attualmente vigenti, si rischierà seriamente di mettere in crisi tutto il sistema di tenuta dei servizi”, avverte Mercanti. “Sappiamo benissimo che l’attuale scenario politico-economico non ci aiuta, anzi. Ma siamo convinti che si possa e si debba intervenire prima della scadenza del 30 settembre, o retroattivamente con la nuova legge di Bilancio se necessario”.

Nei giorni scorsi anche Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di non sbaraccare gli elenchi, ma ricorrervi per fronteggiare quella che definiscono un’emergenza occupazionale. Il Comitato XXVII Ottobre insiste: gli idonei “sono una vitale boccata di ossigeno”, in attesa dei “tanto sbandierati concorsi sprint”.

Stando ai dati del monitoraggio in effetti ad oggi sono stati assunti, per quanto a prima vista possa sembrare paradossale, più idonei (107.925) che vincitori (16.913).

(di Marianna Berti/ANSA)