G7: Macron e Trump d’accordo, nel 2020 torni la Russia

Casello a Biarritz
Gendarmi francesi controllano le automobili all'entrata di un casello stradale diAnglet, prima del Vertice del G7. (REUTERS/Regis Duvignau)

PARIGI .- Emmanuel Macron e Donald Trump sono d’accordo per riportare la Russia nel gruppo dei Grandi: la trasformazione del G7 in G8 e il rientro di Vladimir Putin nel vertice dell’anno prossimo che si terrà negli Stati Uniti saranno il tema dominante del G7 di Biarritz.

Il paradiso dei surfisti, sulla costa occidentale della Francia, è già blindato per ospitare – da sabato a lunedì – i leader mondiali.

Mentre oggi ha preso il via nelle località vicine del Paese basco – da Irun a Hendaye – l’ormai tradizionale controvertice degli altermondialisti, 13.200 fra gendarmi, poliziotti e agenti dei reparti speciali (antiterrorismo e antisommossa) hanno già preso posizione a Biarritz e dintorni, dove i capi di stato e di governo – per l’Italia il dimissionario Giuseppe Conte – arriveranno tra venerdì e sabato.

Le misure di sicurezza sono senza precedenti, gli aerei non potranno volare sulla regione da già da domani sera e fino a lunedì, neppure i treni potranno più circolare per tre giorni, mentre alle auto sarà consentito avvicinarsi soltanto in alcune località a ridosso di Biarritz.

Che, in piena stagione estiva, sarà off-limits per turisti e surfisti. E’ stato proprio Macron, che punta moltissimo su questo vertice per aprire nel migliore dei modi il suo terzo anno di presidenza e riproporsi come guida dell’Europa e mediatore sulla scena internazionale, a suggerire a Trump di invitare la Russia al G7 negli Stati Uniti, l’anno prossimo.

Il capo della Casa Bianca, secondo la ricostruzione della Cnn, ha aderito con convinzione all’iniziativa lanciata da Macron, che soltanto due giorni fa aveva ricevuto Putin. Prudenza a Mosca su un eventuale ritorno della Russia al tavolo dei Grandi, dal quale fu estromessa nel 2014 dopo la crisi per l’annessione della Crimea.

Se ci sono proposte, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, “devono essere inoltrate alla parte russa per essere esaminate”.

Il G7 di Biarritz, che la presidenza francese ha voluto dedicare alla lotta alle diseguaglianze e ai mutamenti climatici, si svolge in un clima denso di timori di natura politica ed economica, con lo spettro di una nuova recessione in arrivo.

Con Europa e Stati Uniti sempre lontani sui temi del multilateralismo (irriducibile l’ostilità di Trump), del clima e dell’accordo nucleare con l’Iran, poche appaiono le speranze di decisioni concrete.

Gli sforzi di Macron di ergersi a mediatore trovando punti di incontro su questi temi saranno resi ancora più ardui da una congiuntura politica che vede la Gran Bretagna assorbita dalla Brexit, Angela Merkel indebolita all’interno sul piano politico ed economico e l’Italia con un governo dimissionario.

La Francia e Macron vogliono evitare soprattutto il ripetersi dello scenario del G7 dello scorso anno in Quebec, inedito per i compassati riti del summit, quando Trump diede del “disonesto” al premier canadese Justin Trudeau e se ne andò senza firmare la dichiarazione finale del vertice.

(di Tullio Giannotti/ANSA)

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