Brasile: Bolsonaro caccia addetto stampa dopo soli sette giorni

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro con suo figlio Eduardo
Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro con suo figlio Eduardo.. EFE/Joédson Alves

SAN PAOLO. – Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha rimosso dopo soli sette giorni il suo addetto stampa, Paulo Fona, terza persona che svolge questa funzione dall’inizio del suo mandato, nel gennaio scorso, dopo aver deciso anche che il portavoce presidenziale, generale Otavio Rego Barros, non sia più responsabile della segreteria di stampa dell’esecutivo.

“Quando mi hanno proposto di assumere questo incarico ho detto che la mia intenzione era di migliorare i rapporti con i giornalisti”, ha detto Fona dopo l’annuncio del suo allontanamento, aggiungendo che “pensavo che avrei trovato più professionalità, ma non è stato così”.

Secondo i media brasiliani, la confusione che regna nell’area di comunicazione del governo riflette lo scontro in corso fra due differenti settori intorno al presidente: da una parte una “ala ideologica”, alla quale appartiene il filosofo ultraconservatore Olavo de Carvalho e i tre figli del capo di Stato -il senatore Flavio, il deputato Eduardo e il consigliere Carlos- e dell’altra l'”ala militare”, il cui massimo rappresentante è il vicepresidente, generale Hamilton Mourao.

L'”ala ideologica” appoggia Bolsonaro nelle sue dichiarazioni più polemiche -come le sue recenti prese di posizione sulla deforestazione in Amazzonia o i “desaparecidos” durante la dittatura militare- mentre l'”ala militare” è considerata più pragmatica, e non ha nascosto il suo dissenso verso alcuni atteggiamenti del presidente, come quando ha annullato all’ultimo momento un incontro con il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, per poi trasmettere un intervento in video su Facebook mentre si faceva tagliare i capelli, nell’orario previsto per la riunione.