LODI. – E’ caccia aperta al neopaperone che ieri ha vinto, giocando una schedina da 2 euro al Bar Marino di Lodi, oltre 209 milioni di euro al Superenalotto. Tutti vogliono sapere chi sia la persona che si è aggiudicata la somma più alta mai ottenuta nel mondo a una lotteria.
Il fatto è, però, che sembra parecchio difficile arrivare a scoprire l’identità della persona a cui la dea bendata ha fatto un regalo enorme. Non è, infatti, grazie alla giocata di un sistema che è fioccata la vincita, quindi non interessa più persone qualcuna delle quali avrebbe potuto scegliere di parlare ma tutto è dipeso, invece, da una schedina richiesta al sistema Quick Pick.
Quindi il vincitore potrebbe, benissimo, essere qualcuno che non aveva mai tentato prima la fortuna in vita sua. Magari qualcuno che non sapeva nemmeno compilarla una schedina tanto, appunto, da affidarsi alla macchina per tentare la fortuna.
Facile, quindi, credere in pieno alla titolare del locale Marisa Caserini, ma anche al marito e alla figlia, quando assicurano che loro davvero non hanno nessuna idea di chi possa essere. La figlia, Sara Poggi, si è rivolta al fortunato vincitore: “voglio appellarmi a chi ha vinto: si renda conto del potere che ha in mano e aiuti tutte le persone in difficoltà che ha intorno, proprio come si vede talvolta nei film”.
E si propende per un residente a Lodi, dato il genere di affluenza del locale a 50 metri dal Duomo ma non prossimo a grandi luoghi di passaggio. Una cosa, comunque, perlomeno è certa: il Bar Marino, dopo l’evento, è diventato catalizzatore di chi ha voglia di festeggiare, con la simpatia di chi non ha vinto nulla ma vuole rendere onore a chi, invece, è stato scelto dalla dea bendata.
E’ così che dal tabaccaio è arrivato Antonio Locatelli, tenore ben noto in zona e voce guida da decenni nella parrocchia del capoluogo dedicata a San Lorenzo. Aveva voglia di cantare a squarciagola il ‘Vincerò’ del ‘Nessun dorma’ di Puccini. E l’ha fatto, tra gli applausi e l’emozione di molti.
Ma è spuntato anche Mario, un altro cliente che qualche anno fa, nel 2012, proprio nello stesso bar aveva realizzato un buona vincita, oltre 120 mila euro, tutta data in dote alla figlia, perché potesse vivere, così, un’esistenza serena. Lui, dal 2000, gioca sempre gli stessi numeri che hanno un gran senso nella storia della sua famiglia.
Intanto a Lodi il Bar Marino è già diventato sinonimo di fortuna. E le giocate, già da oggi, sono lievitate.
(di Flavia Mazza/ANSA)