Rogo in ospedale a Bergamo, morta carbonizzata paziente

Intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere l'incendio
Intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere l'incendio

BERGAMO,. – Una ventenne morta carbonizzata, 80 pazienti trasferiti e un’intera ala della torre 7 dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo evacuata: questo il bilancio di un incendio divampato questa mattina e sul quale indaga la polizia di Stato, mentre la Procura orobica ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.

“La paziente deceduta era stata bloccata pochi istanti prima dell’incendio, a causa di un forte stato di agitazione, dall’équipe del reparto”, è stato spiegato dall’ospedale, ma forse avrebbe potuto appiccare lei stessa le fiamme, magari con un accendino. Solo le indagini potranno chiarire cosa è successo con precisione.

L’incendio, spento da tre squadre dei pompieri, è scoppiato al terzo piano della torre 7, all’interno del reparto di Psichiatria, ma è stato necessario evacuare anche i piani sottostanti, che ospitano l’Oncologia e la Nefrologia. La donna deceduta è una ventenne bergamasca, degente della Psichiatria dallo scorso 8 agosto: dai primi accertamenti, potrebbe essere stata lei stessa ad appiccare le fiamme, anche se si stanno ricostruendo le circostanze.

“La Direzione e tutto il personale sono profondamente scossi e addolorati da quanto è accaduto”, ha fatto sapere l’ospedale. E’ stata anche avviata un’indagine interna alla struttura sanitaria, mentre anche Ats Bergamo ha a sua volta istituito una Commissione di verifica “al fine di accertare che l’ospedale e il reparto abbiano adottato tutte le procedure organizzative, gestionali e mediche previste per l’incolumità dei pazienti”.

L’ospedale ha anche spiegato che “la paziente deceduta era stata bloccata pochi istanti prima dell’incendio, a causa di un forte stato di agitazione, dall’équipe del reparto. Scattato l’allarme antincendio, nell’ambito delle procedure di evacuazione dei pazienti prontamente attivate, il personale infermieristico ha aperto la porta della sua camera per portarla in salvo, ma si è presentato un muro di fumo e nonostante l’uso dell’estintore, non è stato possibile raggiungerla. Hanno tentato diverse volte, anche con gli addetti della squadra antincendio, senza purtroppo riuscire”.

La perquisizione personale e della stanza prevista in psichiatria per ritirare eventuali oggetti pericolosi è stata eseguita anche nella mattinata odierna. Scoppiato il rogo, nel giro di tre ore i pazienti e il personale della torre 7 hanno raggiunto le aree destinate alle maxi emergenze, dopodiché i pazienti non psichiatrici sono stati trasferiti in altri reparti, mentre i degenti della Psichiatria in altre strutture ospedaliere.

A differenza di quanto emerso in un primo momento, nessun paziente né il personale infermieristico è rimasto intossicato nell’incendio: 8 degenti sono stati visitati ma senza mostrare sintomi di intossicazione.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, hanno espresso in una nota il cordoglio della Regione Lombardia per la tragica scomparsa della giovane paziente nel rogo di stamattina, mentre il segretario generale Uil Fpl ha denunciato una “realtà fatta di blocco del turnover” e una “mancanza strutturale di medici”.

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale si è costituito parte offesa nell’inchiesta. “La ventenne, secondo quanto dichiarato dall’ospedale in una nota, era stata ‘bloccata’ pochi istanti prima – si legge in una nota -. Forse è proprio per il fatto di essere contenuta al letto che non si è riusciti a mettere in salvo la giovane, come è stato invece possibile per tutti gli altri pazienti”.