Maxi retata in Usa, arrestati 700 immigrati irregolari

Retata di inmigrati nel Missisipi
Lavoratrici straniere di una fabbrica di alimenti nella localitá di Morton, in Mississippi, sono arrestate per non avere i documenti in regola. (AP)

WASHINGTON. – Una retata di immigrati irregolari da record, la più vasta da dieci anni a questa parte. E’ scattata nelle ultime ore negli Stati Uniti, in Mississippi, dove gli agenti federali hanno arrestato almeno 680 persone, la gran parte ispanici.

Un’operazione scattata proprio nel pieno della polemica per la strage di El Paso che ha colpito la comunità latinoamericana, innescando una bufera sulla retorica spesso incendiaria utilizzata dal presidente Donald Trump.

Gli uomini della Immigration and Customs Enforcement (Ice) sono entrati in azione in almeno sette impianti per la trasformazione di prodotti alimentari, creando il caos e il panico in centinaia di famiglie.

Una vera e propria caccia ai lavoratori senza documenti: come nello stabilimento per la lavorazione del pollame Koch Food, nella città di Morton, dove le persone fermate sono state caricate su tre autobus e trasferite in un hangar per i controlli. Fuori, la folla dei familiari in preda alla paura e all’angoscia in attesa di conoscere il destino dei propri cari.

Le associazioni per la difesa dei diritti civili denunciano la separazione di molte famiglie, con almeno una decina di bambini rimasti senza uno o entrambi i genitori. Ma si teme siano molti di più.

Per i piccoli era il primo giorno di scuola e i dirigenti dei vari istituti si sono offerti di trattenere i minori nelle aule fino a che non saranno riconsegnati ai propri genitori. Agli autisti dei bus scolastici è stata data istruzione di riportare i bambini a scuola se sarà impossibile affidarli al padre, alla madre o ad un tutore.

Intanto la politica della tolleranza zero di Trump fa un’altra vittima nell’amministrazione: la sottosegretaria al Dipartimento di Stato Kimberly Breier, responsabile per l’America Latina, ha annunciato le sue dimissioni al segretario di Stato Mike Pompeo per ragioni personali, ma di fatto in polemica con la Casa Bianca.

Breier – secondo fonti citate dal Washington Post – avrebbe ricevuto una serie di email da parte del “falco” Stephen Miller, consigliere politico di Trump, in cui viene duramente rimproverata per non aver difeso abbastanza la linea del presidente sull’immigrazione.

Una polemica che risale alle settimane in cui la Casa Bianca denunciava l’emergenza delle carovane di immigrati dal Centro America.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)