Decreto Sicurezza bis, la condanna dei cattolici: “Ora resistenza”

Antonio Spadaro, molto vicino a Papa Francesco che in più occasioni ha invocato "la Vergine Maria, Madre dei migranti e dei rifugiati", posta sul suo account Facebook l'immagine della Madonna su un gommone, con addosso il giubbotto di salvataggio, che prega da sola in mezzo al mare
Antonio Spadaro, molto vicino a Papa Francesco che in più occasioni ha invocato "la Vergine Maria, Madre dei migranti e dei rifugiati", posta sul suo account Facebook l'immagine della Madonna su un gommone, con addosso il giubbotto di salvataggio, che prega da sola in mezzo al mare.

ROMA. – Il mondo cattolico condanna senza riserve il decreto Sicurezza bis, voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e votato dal Senato. La protesta parte dai giornali di ispirazione cristiana e corre sul web e sui social, assieme a quella delle ong. Per le organizzazioni cattoliche, impegnate in prima linea sul fronte dell’accoglienza ai migranti, è stata scritta “una pagina buia della storia democratica dell’Italia” e i Gesuiti chiamano alla “resistenza”.

Ma la reazione è anche per il ripetuto uso di immagini religiose. Al ministro Salvini che ringrazia la Vergine Maria per l’approvazione del decreto, replica Avvenire che parla di “accostamenti sconcertanti”. Il direttore della rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, molto vicino a Papa Francesco che in più occasioni ha invocato “la Vergine Maria, Madre dei migranti e dei rifugiati”, posta sul suo account Facebook l’immagine della Madonna su un gommone, con addosso il giubbotto di salvataggio, che prega da sola in mezzo al mare. Poi lo stesso Spadaro twitta: “Questo è tempo di resistenza umana civile e religiosa”.

La risposta di Salvini è arrivata a stretto giro: “Sia i cattolici che gli italiani ragionano con la propria testa. Nella cover del telefonino ho la medaglietta della Madonna di Medjugorje. Spero che Avvenire me lo permetta”. Il ministro ha aggiunto: “Bisogna resistere al fatto che tutti devono rispettare diritto nazionale e internazionale? Italiani, cattolici compresi, ragionano liberamente. Buona fortuna sia a Avvenire che a Civiltà Cattolica”.

Nei giorni scorsi era stato il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, a lanciare un accorato appello, inascoltato dai politici, a non approvare le norme. “La disumanità non può diventare legge”: questo lo slogan mostrato da lui e da altri religiosi. Tra loro anche il vescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, al quale la Lega ha mandato a dire: “Non faccia il politico, si adoperi a predicare il Vangelo ed a attrarre più fedeli nelle chiese cittadine”.

Accanto alla Chiesa cattolica ci sono gli evangelici ma a ribadire la sua preoccupazione è anche l’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e tutte le ong. La Open Arms che ancora in mare con a bordo 121 migranti attende ancora l’assegnazione di un porto sicuro, con Malta che gli ha negato l’ingresso, dopo l’ok al decreto sicurezza bis lancia l’hashtag #megliomultatichecomplici.

“Difficile trovare le parole per spiegare alle persone a bordo che averle salvate ha un prezzo. Un milione di euro”, così la ong riferendosi ai 121 naufraghi soccorsi. Per Sea Watch, l’ong nella quale opera la capitana Carola Rackete, il decreto è “un altro passo verso l’imbarbarimento di un Paese che attacca il soccorso in mare celando una stretta sui diritti civili”.

“Equiparare chi salva vite in mare ad un criminale introducendo addirittura la confisca della nave che ha effettuato il salvataggio, come per i beni dei mafiosi – commenta l’Arci -, mentre dall’altra parte del Mediterraneo è in corso una guerra e le persone fuggono da lager internazionalmente conosciuti, è davvero un atto di cui questo Paese dovrà vergognarsi per decenni”.

(di Manuela Tulli/ANSA)