Travolti dopo la lite: morto anche l’amico, dona gli organi

Il luogo dove una Mini Cooper guidata da un uomo di 33 anni ha investito due ragazzi in scooter fuori da una discoteca.
Il luogo dove una Mini Cooper guidata da un uomo di 33 anni ha investito due ragazzi in scooter fuori da una discoteca. ANSA/FILIPPO VENEZIA

BERGAMO. – Si aggiunge altro dolore al dramma di sabato notte: dopo la morte di Luca Carissimi, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è morto anche l’amico, Matteo Ferrari, 18 anni appena. I genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi per la donazione. Matteo era ricoverato in condizioni disperate per le ferite riportate nell’incidente di sabato notte costato la vita all’amico ventunenne, per il quale non c’è stato più nulla da fare subito dopo l’arrivo con l’ambulanza del 118 allo stesso ospedale di Bergamo.

Tutti e due abitavano nello steso quartiere di Borgo Palazzo e l’altra sera erano usciti insieme per andare a ballare. A travolgere i due amici, che erano in sella a uno scooter, é stato Matteo Scapin, un trentatreenne con il quale Luca e Matteo pare avessero avuto, poco prima, una lite in discoteca. All’uomo, ora in carcere e risultato positivo all’alcoltest, inizialmente è stato contestata l’accusa di omicidio stradale. Ma in seguito alla ricostruzione della dinamica da parte della polizia stradale di Bergamo è mutata in omicidio volontario per aggravarsi nelle ultime ore in duplice omicidio volontario.

Poco prima dell’investimento, avvenuto tra Orio al Serio e Azzano San Paolo, tra il trentatreenne e i due giovani c’era stata dunque una lite all’interno della discoteca Setai, che si trova proprio a Orio al Serio, non distante dall’aeroporto. Poi i due si erano allontanati su una Vespa 125, mentre Scapin con la sua Mini li ha inseguiti. Poche centinaia di metri dopo, il drammatico scontro. Alcune telecamere collocate sulla strada teatro della tragedia mostrerebbero la Mini che affianca la Vespa su cui viaggiavano Luca e Matteo.

La ricostruzione di ciò che è accaduto alle prime luci dell’alba di domenica, erano le 4, ha ancora però qualche aspetto da chiarire. È confermato che il litigio tra i ragazzi sia cominciato all’interno della discoteca e che tutto sarebbe iniziato per degli apprezzamenti da parte di Luca alla ragazza di Scapin. Un alterco continuato poi fuori dal locale e conclusosi tragicamente con l’inseguimento verso Azzano San Paolo e il presunto ‘speronamento’ della Vespa. Non ancora chiaro il motivo per cui il lunotto posteriore della Mini fosse distrutto e chi lo abbia ridotto così.

L’automobilista è stato portato in carcere domenica sera dopo un ricovero in ospedale: era stato infatti colto da una crisi di nervi quando gli inquirenti gli hanno illustrato la sua situazione, dopo che si era costituito. È ora a disposizione del pubblico ministero Raffaella Latorraca, titolare dell’inchiesta. Il padre di Luca ha spiegato davanti ai microfoni della Rai di non avere rabbia, ma solo un grande sconforto: “Io non provo alcun sentimento nei confronti della persona che ha fato questa cosa. Dovrò cercare di trovare la forza per vivere con questa cicatrice”.

In un lungo post sui social dedicato ai due giovani, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori scrive: “Non credo ci sia dolore più grande di quello di un padre e di una madre che perdono tragicamente il proprio figlio, nulla di più straziante”.

“Ieri ho abbracciato i genitori di Luca Carissimi e di Matteo Ferrari, i due ragazzi di Borgo Palazzo falciati sulla strada di Azzano – continua Gori, aggiungendo di non avere trovato rabbia nei loro occhi né il desiderio di vendetta -. Non avevo parole, solo la carezza di un papà a padri e madri messi di fronte ad una prova più grande di loro, il desiderio di portare loro un poco di conforto, la vicinanza mia e di tutta la città. Perché quando succede una cosa così, quando si perdono due giovani vite per il più stupido dei motivi è tutta una città che piange, non solo due famiglie. E’ tutta la città che si chiede come sia possibile, che cerca un senso di fronte ad una tragedia che devasta il cuore”.

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