Salvini dj al Papeete beach lancia la campagna d’estate

Matteo Salvini torna in consolle al Papeete beach di Milano Marittima a torso nudo, in costume da bagno
Matteo Salvini torna in consolle al Papeete beach di Milano Marittima a torso nudo, in costume da bagno. ANSA/SERENELLA MATTERA

MILANO MARITTIMA (RAVENNA). – Matteo Salvini lancia la sua campagna d’agosto. Lo fa dalla feste della Lega a Milano Marittima e prima ancora dalla consolle del Papeete Beach, noto stabilimento balneare. Da qui in poi, riprenderà a girare la Penisola in una eterna campagna elettorale, dal Lazio alla Sicilia, dalla Calabria alla Campania, passando per Genova e per poi chiudere l’agosto come da tradizione in Trentino, a Pinzolo.

Lo farà per consolidare il consenso laddove è meno radicato, mentre probabilmente continuerà a martellare sui dossier di governo, a partire da temi indigesti al M5s come Ilva e trivelle, senza mai davvero spegnere la fiammella della crisi. Se il governo reggerà allo stress test del Senato, la prossima settimana, il refrain dell’agosto salviniano promette di essere un lungo elenco di messaggi in vista dell’autunno caldo della manovra.

Quello a Luigi Di Maio è chiaro: non basta abbassare i toni, la base leghista attende segnali. A Milano Marittima, sotto l’ombrellone e nel privee del Papeete beach, lo attorniano deputati e uomini di governo. C’è il ministro Lorenzo Fontana, la futura candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna Lucia Borgonzoni, si vede la deputata di FI Benedetta Fiorini.

Salvini passa la giornata con la figlia, pranza con i fedelissimi, concede selfie, scherza con Arrigo Sacchi, poi sale in consolle, come già in passato, e tra centinaia di giovani, in costume e a torso nudo, con un cocktail in mano, indossa le cuffie mentre il deejay fa partire l’inno di Mameli. “Italiani!”, invita a cantare il vocalist. Le cubiste in costume leopardato ballano. Il vicepremier assiste divertito.

Di politica si parla la sera, dal palco della festa della Lega Romagna. Se ne parla anche in spiaggia, ma a taccuini chiusi. “Ministri favorevoli a tenere in piedi il governo? Non ce n’è nessuno”, dice un dirigente di primo piano. Ma, nonostante il vicepremier si mostri pessimista, sfiduciato, sul rapporto con il M5s, sarebbe un cambio di squadra di governo l’obiettivo più immediato di Salvini.

I ministri nel mirino, si sa, sono Toninelli, Costa, Grillo. Ma sul rimpasto come sui singoli dossier, osserva un dirigente leghista, Di Maio non sembra in grado di reggere le turbolenze interne al M5s. Lo dimostra il modo in cui “difende Di Battista, suo rivale”. Prima della pausa agostana è difficile che si sciolgano nodi come l’Autonomia, cara ai governatori lombardo-veneti, e la giustizia: il ministro Alfonso Bonafede sta lavorando “nel merito” del testo, fanno sapere fonti M5s, e in settimana potrebbe rivedere il premier Giuseppe Conte ma in casa leghista non si nasconde lo scetticismo su una mediazione.

Salvini, intanto, dà il via libera a una linea d’attacco tutta leghista su dossier che all’elettorato M5s fanno venire l’orticaria: dalla Gronda alle trivelle su cui lo scorso anno il governo aveva raggiunto una difficile mediazione. Ora il leader leghista vuole riaprire il discorso, perché – dice – “da qui al 2030, il settore vale 13 miliardi e interessa 57 imprese e 100mila lavoratori”.

I posti di lavoro sono la leva anche su Ilva, per chiedere a Di Maio che si dia da fare per trovare una mediazione con Arcelor Mittal, che invoca l’immunità penale. E’ sui temi, non si stanca di ripetere Salvini, che il governo può cadere. Ma chiusa la finestra per il voto a settembre, diventa sempre più difficile – osservano i suoi – farlo davvero.

C’è il rischio, notano, che in nome della legge di bilancio e della necessità di dare attuazione alla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari che sarà votata a settembre, il blocco del “non voto” porti a un governo tecnico o un “Conte bis” senza la Lega. “Vedremo”, taglia corto Salvini. E riprende il suo tour dal sapore elettorale.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)

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