La mossa di Berlusconi riapre i giochi al centro, moderati al bivio

Silvio Berlusconi e Mara Carfagna.
Silvio Berlusconi e Mara Carfagna.

ROMA. – Silvio Berlusconi spariglia le carte con “l’Altra Italia” e riapre i grandi movimenti dentro e fuori il suo partito. Con l’addio di Giovanni Toti e le fibrillazioni di chi, tra gli azzurri, guarda alla Lega di Matteo Salvini, e la rivitalizzazione di chi accarezza il sogno di un grande centro moderato.

Movimenti che vedono scendere in campo tanti attori, che amplificano in più direzioni la nuova “mossa del cavallo” dell’ex premier. Tra gli altri l’ex ministro Pd Carlo Calenda, le pattuglie renziane che cercano un nuovo inizio guardando al mondo di centro e cattolico. E c’è chi non esclude che Matteo Renzi metterà all’ordine del giorno anche questo tema nella convention prevista dai renziani nelle valli della Garfagnana, in Toscana, dal 21 al 24 agosto.

Tra i moderati e i centristi, dentro e fuori dal parlamento, si evoca anche la discesa in Campo di Urbano Cairo, presidente e ad di Rcs Mediagroup, nonché presidente del Torino Calcio, imprenditore che guarda al mondo moderato e viene definito in alcuni settori di quel mondo proprio come l’erede naturale del Cav in politica.

Intanto, la partita si comincia a giocare proprio in casa del Cavaliere. Con Giovanni Toti che annuncia il suo addio e guarda al nuovo corso salviniano. Ma anche con nuovi posizionamenti interni. Come quello di Mara Carfagna che, sia pure facendo sapere che non lascerà il partito, dice no al coordinamento a 5 e si appresta ad un impegno più forte sul territorio. Un dato che sembra non essere piaciuto al leader storico azzurro, convinto che la vicepresidente della Camera abbia subito molte influenze esterne nel prendere certe decisioni.

L’esponente azzurra spiega in chiaro così la sua posizione: “L’ultimo sondaggio SWG, che è stato molto commentato per il presunto sorpasso di FdI nei nostri confronti, ci ha detto anche che il 40 per cento degli italiani non sa per chi votare: il più forte incremento rilevato tre giorni fa è l’aumento degli indecisi, saliti del 3 per cento.

Questo enorme bacino, 20 milioni di elettori, è in cerca di una proposta politica diversa e più seria da quelle che vanno per la maggiore, diversa dalla Lega, dal Movimento Cinque Stelle, dal Pd. E’ a loro che dobbiamo parlare, non a noi stessi. Penso a una grande battaglia per restituire un valore ai salari, per riportare la parola ‘benessere’ in cima alle priorità italiane. Per rianimare il Sud con dieci anni di No-Tax area. Per restituire speranze al Nord”.

Maria Stella Gelmini, la capogruppo FI alla Camera, sposa invece in peno la strategia del Cavaliere: “Noi dobbiamo voltare pagina e costruire un futuro concreto per l’Italia. Una certezza ce l’abbiamo, alla faccia di chi vuole farci male, ed è il progetto di cambiamento al quale – sulla spinta del presidente Berlusconi – stiamo lavorando, che riguarda sia la riorganizzazione di Forza Italia che la federazione di tutte le realtà civiche, del mondo cattolico e riformista che vogliono aderire all’altra Italia”.

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