Primo passo voto per il Senato ai diciottenni. Al rallentatore il taglio parlamentari

Una veduta dell'aula del Senato durante l'esame del decreto legge sulle disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni
Una veduta dell'aula del Senato durante l'esame del decreto legge sulle disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Procedono a passo variabile le riforme Costituzionali: la Camera ha dato il primo via libera all’abbassamento dell’età da 25 a 18 anni per il voto al Senato. Nelle stesse ore, in Commissione affari costituzionali a Montecitorio il Pd ha fatto ostruzionismo durante l’esame della riforma per il taglio dei parlamentari, che attende l’ultima lettura alla Camera. Il mandato ai relatori, che la maggioranza in commissione avrebbe voluto votare in questi giorni, è così slittato a settembre.

Domani i capogruppo stabiliranno il calendario dell’Aula: con ogni probabilità, la riforma approderà in Aula comunque il 9 settembre. Ma la decisione formale, dopo lo scontro con i dem, a questo punto sarà presa direttamente a settembre.

”Le opposizioni hanno scatenato una forte resistenza con immotivati momenti di tensione in commissione – ha spiegato Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali e deputato del Movimento 5 Stelle – Ho dovuto addirittura espellere due deputati del Pd, Marattin e Giachetti. Ma la sostanza è che dal voto finale non si scappa. A settembre la riduzione del numero di senatori e deputati sarà realtà”.

Il deputato Pd Stefano Ceccanti ha parlato invece di ”arroganza inutile. L’ultima lettura di un progetto di revisione costituzionale è in assoluto la più importante – ha spiegato – perché è irreversibile. Per questa ragione dovrebbe essere la più meditata. Ora, invece, la maggioranza assolutamente compatta tra M5S e Lega sta cercando di chiudere” in due giorni “la discussione sulla riduzione dei parlamentari, nonostante che debba andare in Aula solo a settembre”.

La riforma è stata approvata in seconda lettura al Senato nel luglio scorso. La sforbiciata al Parlamento sarebbe di 345 seggi, il numero di deputati e senatori scenderebbe così complessivamente a 600. L’abbassamento dell’età per votare al Senato, approvato in prima lettura alla Camera, è passato con 487 sì, 5 no e 7 astenuti. La riforma riguarda più di 4 milioni di under 25.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)