Brasile: invasione di cercatori d’oro, ucciso capo indigeno

Garimpeiros lavorando in una miniera d'oro illegale in Brasile.
Garimpeiros lavorando in una miniera d'oro illegale in Brasile.

BRASILIA. – Gli indigeni dell’etnia Wajapi in Brasile hanno denunciato l’omicidio di un loro capo locale di 68 anni nell’interno dello Stato di Amapá, a ovest dell’Amazzonia brasiliana, per mano di presunti “garimpeiros”, cercatori illegali d’oro e diamanti. L’attivista Marina Amapari ha riferito che l’omicidio è avvenuto lo scorso mercoledì nel villaggio di Marity. Dopo l’assassinio, è iniziata l’invasione della zona da parte di presunti “garimpeiros”, secondo quanto riferito dal quotidiano El País.

La Fondazione nazionale degli indigeni (Funai), agenzia statale brasiliana, ha confermato l’incidente e ha inviato il suo personale al comune di Pedra Branca, situato nella parte occidentale di Amapá, uno stato situato nel nord del Brasile. Le prime informazioni parlano di un gruppo di “invasori” composto da 15 a 50 uomini.

Secondo un documento del Funai, i “garimpeiros” si sono stabiliti nel villaggio di Aramirá e hanno costretto gli indigeni a concentrarsi a Marity, zona distante “40 minuti a piedi”, ha riportato il quotidiano Folha de Sao Paulo. Per raggiungere le comunità indigene, è necessario utilizzare barche o veicoli adattati al terreno di quella regione, ricca di oro.

“Hanno ucciso il leader Emyra Wajapi con una coltellata, chiediamo aiuto, i garimpeiros sparano, hanno fucili, hanno armi pesanti come mitragliatrici”, ha raccontato un indigeno. Il senatore Randolf Rodrigues, dello stato di Amapà, ha criticato la posizione del presidente Jair Bolsonaro sulle riserve indigene e lo sfruttamento delle miniere in quei territori.

“Il presidente ha affermato che c’è un sacco di terra per pochi indiani e recentemente ha dichiarato che invierà suo figlio come ambasciatore negli Stati Uniti per favorire la presenza di minatori nelle terre indigene”, ha detto Rodrigues alla Bbc.

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