Nuovo allarme Usa sugli hacker russi, timori sul 2020

Sagoma di una persona con cappuccio riflessa sullo schermo di un computer personificando un "hacker" .
Sagoma di una persona con cappuccio riflessa sullo schermo di un computer personificando un "hacker" .

NEW YORK. – La Russia ha preso di mira i sistemi elettorali di tutti e 50 gli Stati americani durante le elezioni del 2016. Le conclusioni della commissione di intelligence del Senato Usa dipingono un tentativo di hackeraggio russo ben più esteso di quanto inizialmente stimato, e alimentano i timori per il voto del 2020.

Proprio sulla prossima tornata elettorale il rapporto bipartisan mette in guardia sulle persistenti debolezze del sistema americano. Su richiesta dell’intelligence, però, gran parte del contenuto del documento, anche alcune delle raccomandazioni, è stato coperta da segreto con un susseguirsi di omissis per motivi di sicurezza nazionale.

Il documento della commissione conferma l’allarme lanciato dall’ex procuratore speciale Robert Mueller, secondo il quale la Russia sta perseverando nei suoi tentativi di manipolare le elezioni americane. Nel rapporto si descrive un “livello senza precedenti di attività” dei russi “contro l’infrastruttura elettorale dei singoli Stati” americani.

E anche se nelle conclusioni si precisa che non ci sono prove che i voti siano stati cambiati si osserva come in alcuni casi i cyberhacker russi “erano nella posizione di cancellare o cambiare i dati degli elettori”.

Nonostante l’allarme però, i repubblicani in Senato hanno bloccato alcune delle iniziative presentate per rafforzare il sistema elettorale statunitense. Una bocciatura che affonda le radici nella convinzione del Gop che il Congresso abbia già fatto abbastanza su questo fronte, approvando lo stanziamento di 380 miliardi di dollari agli Stati per migliorare i sistema elettorali.

I critici ritengono che l’ostilità del partito conservatore sia dovuta a Donald Trump, per il quale parlare di attività maligne della Russia vuol dire mettere in dubbio la legittimità della sua vittoria.