Società Dante Alighieri in Argentina: inaugurata mostra di Lucio Fontana

Lucio Fontana al lavoro nel suo studio del Castagnino.
Le origini di Lucio Fontana nel Castagnino.

BUENOS AIRES. – La mostra ‘Lucio Fontana. Los origenes’ è stata inaugurata nel Museo Castagnino di Rosario, in Argentina, nel quadro delle manifestazioni collegate con l’83/o Congresso internazionale della ‘Società Dante Alighieri’ svoltosi a Buenos Aires fra il 18 ed il 20 luglio. Alla cerimonia di inaugurazione da parte del presidente della ‘Dante’, Andrea Riccardi, erano presenti fra gli altri il segretario generale dell’associazione, Alessandro Masi, il governatore della provincia di Rosario, Roberto Lifschitz, l’assessore alla Cultura della città, Guillermo Ríos, ed il direttore del museo ospitante, Raúl D’Amelio.

Ricordando il Congresso svoltosi per la prima volta nella storia della ‘Dante’ fuori dall’Europa, Riccardi ha ribadito che esso “è stato anche l’occasione per guardare al futuro. Dopo anni in cui abbiamo offerto prodotti e stile Italiani ‘muti’, o in traduzione, si è capito che l’italiano è un ponte e può collegare la nostalgia con il futuro in modo efficiente”. L’italiano, ha concluso, “ha espresso ad esempio una grande potenzialità qui Rosario. Un comitato Dante molto valido che ha insegnato l’italiano ad almeno 50.000 studenti”.

Da parte sua Masi, ideatore del progetto espositivo, ha sottolineato che “Fontana, cosi come fu anche per Giorgio  De Chirico, era un grande artista non italiano che però ha saputo far amare l’arte italiana nel mondo”. Infine, se da una parte D’Amelio ha definito “grande la vicinanza tra Fontana e l’Italia”, considerando “la sua arte una forma di incontro tra Italia e Argentina”, dall’altra Lifschitz ha ricordato che “Fontana partecipò al progetto per la bandiera nazionale. È un simbolo dell’Argentina e anche dell’Italia”.

Curata da Valentina Spata e Chiara Barbato, la mostra ricostruisce i primi anni della carriera dell’artista nato a Rosario da genitori italiani, ma con studi e parte dell’attività creativa svolti nella Penisola, e costituisce una testimonianza esemplificativa degli storici legami culturali esistenti fra Italia e Argentina. La retrospettiva, che resterà aperta fino al 21 agosto, è composta da una selezione di oltre 60 disegni che racchiudono la vita dell’artista fra la fine degli anni ’30 e la metà dei ’50, alcuni mai esposti al pubblico, ed un nucleo di sculture giovanili.